Darwin, oltre la sfida tra fede e scienza

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Si può essere evoluzionisti e credenti? Un gran numero di studiosi testimonia che si, senz’altro si può. Semplicemente per il fatto che, come ormai dicono (quasi) tutti, fede e scienza operano su due piani diversi e non si devono mai confondere.

Tuttavia non possiamo essere ipocriti, Darwin al di la di ogni dubbio ha fornito all’ateismo una base scientifica e filosofica fortissima; una spiegazione materialistica del perché l’uomo è su questa Terra senza ricorrere a interventi divini e soprannaturali. Che oggi i presidenti della Pontificia Accademia delle Scienze siano convinti evoluzionisti non deve distogliere l’attenzione dal fatto che per due secoli Darwin è stato osteggiato, insultato e finanche proibito a causa della sua presunta incompatibilità con la teologia.

Tuttora, al di là delle posizioni prudenti degli alti gerarchi, un nutrito gruppo di integralisti religiosi continua a costringere gli scienziati a battaglie di retroguardia feroci spostandosi magari dal creazionismo classico al Disegno Intelligente, che è scientificamente improponibile quanto il primo ma tuttavia di natura più subdola e ambigua. Semplicemente il sostenitore del DI ogni qualvolta un’evoluzionista dice “non lo so” di fronte a una domanda esulta e afferma “vedi, ci vuole l’intervento divino” e se ne va tutto contento.
Ovviamente questo può avere presa solo sui non addetti ai lavori che non sanno che la storia della scienza è tutta un susseguirsi di “non lo so” che prima diventano “forse” e poi diventano “probabilmente è cosi”. Basta pensare che Darwin propose la sua teoria senza saper niente di genetica, eppure tutti gli studi da Mendel fino alla sequenzazione del DNA dei giorni nostri hanno confermato il nucleo evoluzionistico della sua teoria. Mentre per trovare l’azione primaria del presunto Disegno Intelligente occorre dire che la tettonica a placche è mossa dal sommo fattore che trasformando la Rift Valley ha volontariamente favorito l’evoluzione di alcuni primati rispetto ad altre specie. Oppure che ha volontariamente causato eventi geofisici tali che hanno costretto le forme di vita in “colli di bottiglia” evoluzionistici che hanno eliminato il 99,9% delle specie apparse nei milioni di anni di storia del pianeta Terra al fine di selezionarci e riservarci il ruolo di “punta di diamante dell’evoluzione”.

Quale sia la scientificità di tali affermazioni ognuno lo può capire facilmente da se.
La realtà come dicevo è che il dibattito creazione/evoluzione è un dibattito di retroguardia e privo di scientifico interesse, le domande che oggi ci dobbiamo porre sono altre come propone Telmo Pievani sul numero 1/2012 di MicroMega. Ad esempio, essendo ormai assodato che fino a cinquantamila anni fa l’Homo Sapiens condivideva questo pianeta con almeno altre cinque specie Homo (cosa di cui nessuno parla mai, nonostante sia ancor più sconvolgente della nostra discendenza dai primati), che fine hanno fatto gli altri? Li abbiamo estinti noi o gli eventi geofisici? Com’è stata la convivenza con specie che avevano le loro emozioni, le loro empatie e i loro sentimenti? Di questo (e di molto altro) dovremmo parlare scientificamente oggi, non costringere i nostri scienziati a dover correggere le assurdità proposte nei parchi gioco per bambini da fanatici religiosi con tanti finanziamenti a loro disposizione.

Filosoficamente parlando l’immagine che rende più il senso dell’Evoluzione Biologica è quella che il romantico Leopardi assegnava alla Natura, nei nostri confronti totalmente indifferente e che dice  allo sventurato islandese «se mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei». Perché è cosi difficile da accettare?
Galileo e Keplero avevano già rimesso a posto le cose, astronomicamente parlando, togliendoci la fanatica convinzione di essere al centro dell’Universo quando siamo solo uno dei pianeti che gira attorno ad una stella alla periferia di una Galassia che ne contiene miliardi (e di Galassie nell’Universo ce ne sono ancora miliardi).
Darwin ci ha semplicemente detto che siamo il prodotto di selezioni naturali casuali, e oggi sappiamo che queste selezioni sono dovute più agli eventi esterni che non alle caratteristiche proprie dell’essere.

I cattolici adulti, come ci piace definirli, accettano questi fatti ed elaborano la loro teologia tenendone conto, non nascondendosi dietro ad un dito ed esultando quando la scienza dice “questo ancora non lo sappiamo”. Prendiamo Vito Mancuso ad esempio; lui sostiene che è credente proprio grazie a Darwin, perché  ha spiegato che non è Dio a governare questo mondo ma l’Evoluzione Biologica. Semplicemente non potrebbe accettare l’immagine di un Dio onnipotente che pur governando questo mondo ha permesso le atrocità della storia. Secondo Mancuso, Dio è onnipotente e onnisciente ma non governa il mondo.
Certo, Giordano Bruno è stato bruciato per molto meno, ma come insegna Darwin le cose sono in continua evoluzione, anche la Chiesa e la Religione… sebbene qualcuno vorrebbe un Medioevo immanente.

Alessandro Chiometti

29 Gennaio 2012   |   articoli, filosofia e scienza   |   Tags: , , , ,