Mercoledì 16 maggio alle 21 circa oltre 35 sale cinematografiche di un famoso circuito multisala hanno trasmesso in contemporanea la conferenza della “leggenda vivente” James Randi condotta da Massimo Polidoro del CICAP. Il più famoso oppositore del paranormale, vincitore di decine di cause legali contro i ciarlatani da lui smascherati, ideatore del premio Randi da un milione di dollari per la prima persona che è in grado di dimostrare di avere poteri paranormali in situazione di controllo (mai vinto da nessuno nonostante centinaia di sfidanti ogni anno) si è dimostrato in ottima forma nonostante i suoi 84 anni. Purtroppo la sala del nostro cinema – a Terni, per la cronaca – era desolatamente vuota, le immagini che giungevano da Milano e mostravano un teatro Odeon pienissimo erano confortanti, tuttavia non possiamo esimirci dal fare alcune riflessioni. In un periodo in cui il paranormale “tira” sempre di più, in cui si moltiplicano le trasmissioni di disinformazione pubblica come Voyager– con cui il CICAP ha la grave colpa di aver collaborato qualche anno fa – , in cui i cartomanti e i guaritori fanno affari d’oro, è difficile per la gente sentirsi dire che “sono tutte balle”.
James Randi raccontando di come smascherò Popoff (sedicente guaritore statunitense) si è commosso al ricordo di un piccolo bambino che aveva fatto centinaia di chilometri per far curare le sue gambe deformi dal guaritore e di come se ne era andato in lacrime dopo che questo non l’aveva neanche toccato. Randi asserisce anche di dover continuare la sua battaglia per tutte queste persone che vengono quotidianamente truffate a causa della loro buona fede. Comprensibile, tuttavia viene da chiedersi cosa fare quando queste persone rifiutano di ascoltare le voci razionali e preferiscono affidarsi all’intangibile. Viene da chiedersi insomma cosa fare se nella propria città va deserta la conferenza del più grande debunker mondiale del paranormale e nel contempo si vedono moltiplicarsi annunci di sensitivi, viaggi di guarigione, cartomanti eccetera eccetera.
Tornando alla conferenza e lasciando da parte lo sconforto (e soprattutto sperando che nelle altre 34 sale sia andata meglio), non possiamo che esprimere tutta la nostra simpatia per questo guerriero della razionalità che cerca di svuotare il mare dell’ignoranza con un secchiello. Qualcuno forse si sarà stupito che i trucchi da lui svelati siano così semplici: Popoff si faceva suggerire via radio i nomi e gli indirizzi delle persone che all’ingresso dell’evento messianico li avevano confidati ai suoi collaboratori per avere riviste gratis o quant’altro; i cucchiai piegati di Uri Geller sono in realtà pretrattati e portati fino al punto di snervamento, e altri ancora più semplici… Ma a questo proposito come non ricordare le parole che Sir Arthur Conan Doyle metteva in bocca al suo Sherlock Holmes? “Una volta eliminato l’impossibile quello che resta per quanto improbabile corrisponde alla verità”. La verità, proprio quella che secondo qualcuno dovrebbe renderci liberi.