Don Francesco, non dica le bugie

Pubblicato da

Recentemente sono stato invitato da Arnaldo Casali (ex assiduo frequentatore di questo sito come voce critica cattolica, critica su di noi intendo) a rispondere ad alcune domande sui costi della Chiesa per la trasmissione che conduce su Teleterni “Adesso in onda”.

Non ho avuto l’onore di essere invitato come ospite in studio ma nella puntata di 50’ circa in cui erano ospiti solo esponenti del mondo cattolico è stata mandata in onda una piccola intervista di 4’ al sottoscritto in cui elencavo brevemente qualche aspetto della questione.

L’intero programma è visibile a questo link e la mia intervista si trova al minuto 30.

Non entrando nel merito delle scelte tecniche di trasmissione per cui non si è imbastito un contraddittorio e anzi ringraziando per lo spazio comunque concessomi devo far rilevare che almeno una delle risposte che gli ospiti in studio hanno dato alle tematiche da me sollevate grida vendetta.

Don Francesco De Santis, provicario della diocesi di Terni e addirittura in odore di subentrare a Mons. Paglia nel ruolo di vescovo, in relazione al ruolo ricoperto dagli insegnanti di religione asserisce che “dopo la ultima riforma” la curia non ha più alcun potere sulla loro scelta, che hanno vinto un concorso, e che la curia non può fare più niente per la loro rimozione. (minuto 42 e seguenti).

Delle due l’una: o dobbiamo pensare che la Chiesa Cattolica metta in una posizione così rilevante un individuo assolutamente all’oscuro degli accordi fra essa stessa e Stato Italiano, oppure dobbiamo purtroppo pensare che detto individuo sia in malafede e dica falsità in televisione secondo il vecchio principio che una menzogna ripetuta n volte diventa verità.

Dopo aver consultato alcune fonti posso ribadire che: la curia locale che fa capo al vescovo sceglie a tutti gli effetti gli insegnanti di religione (magari organizzando un concorso su cui essa è giudice insindacabile), l’insegnante scelto dalla curia è quindi pagato dallo Stato con uno stipendio maggiore dei suoi colleghi di pari grado, se la curia ritira il “nulla osta” all’insegnamento della religione lo Stato è obbligato a mantenere l’insegnante facendogli insegnare altre materie se ha l’abilitazione oppure spostandolo nella unità amministrativa della scuola.

Questi i fatti, se poi Don Francesco vuole continuare a ripetere n volte una menzogna dovrebbe per lo meno ricordarsi che è peccato (sebbene sarà certamente considerato veniale visto che è fatto in gloria della Chiesa).

 

Alessandro Chiometti

articoli, blog   |   Tags: , , ,