Il Vaticano dovrà spiegare all’Onu perché ha adottato un silenzio sistematico nei casi di abuso sui minori da parte del clero cattolico.
La richiesta formale è stata recapitata dalla commissione ONU per i Diritti del Fanciullo alla Santa Sede, dopo l’annuncio avvenuto la scorsa settimana nell’ambito del congresso annuale della stessa commissione che si sono svolti a Ginevra.
«Chiediamo spiegazioni e informazioni dettagliate su ogni singolo caso di stupro «alla luce del riconoscimento da parte della Santa Sede delle violenze contro i minori commesse da esponenti del suo clero, preti e suore in numerosi paesi del mondo, e data l’entità degli abusi»» si legge sul documento che è stato sollecitato da diverse organizzazioni internazionali che si battono contro la piaga della pedofilia clericale. In particolare gli attivisti si sono rivolti a papa Francesco, eletto a marzo, affinché affronti con decisione la questione dei preti stupratori ponendola in cima alle priorità del suo papato. Segnando un effettiva rottura con tutti i suoi illustri predecessori.
Allo Stato vaticano è stato richiesto di dimostrare di aver implementato misure «per assicurare che nessun esponente del clero accusato di abusi sessuali fosse stato lasciato in contatto con minori», in seguito ad altre denunce da tutto il mondo che i vescovi spesso spostavano i preti stupratori da una parrocchia ad un’altra. La commissione ONU ha quindi chiesto di essere informata circa i casi specifici in cui vescovi o altri prelati cattolici abbiano omesso di denunciare alla polizia i casi di abusi sospetti. Il Vaticano è stato inoltre sollecitato a rivelare i dettagli delle sue indagini su sospetti abusi sessuali e i risultati di quelle indagini, e inoltre a riferire su ogni risarcimento finanziario o assistenza psicologica per le vittime. La commissione vuole sapere quali misure la Santa Sede abbia adottato «per impedire che ulteriori casi di violenza sessuale accadessero nelle istituzioni condotte dalla Chiesa Cattolica».
Il Vaticano ha tempo fino a gennaio 2014 per mettere insieme tutte le informazioni sollecitate. Affinché possano essere valutate al prossimo convegno della commissione ONU per i diritti del fanciullo che si terrà a Ginevra, nel quale saranno chiamati a rispondere alti esponenti della Santa Sede. In un’intervista al Daily Telegraph. Keith Porteous Wood, il dg della National Secular Society, ha ricordato che «il Vaticano ha lungamente ignorato ogni richiesta di informazione, sebbene sia firmatario della UN Convention on the Rights of the Child». «In Vaticano – aggiunge Porteous Wood – hanno permesso abusi sessuali su vasta scala e non è ancora venuto tutto alla luce. Riteniamo che molti, molti casi ancora emergeranno nei Paesi in via di sviluppo». L’esponente della National Secular Society ha quindi sottolineato che uno degli obblighi per i firmatari della Convenzione per i Diritti del Fanciullo del 1989 «consiste nella compilazione di un rapporto quinquennale in ottemperanza – o non ottemperanza nel caso del Vaticano – alla convenzione. La Santa Sede ha gravemente mancato all’impegno per almeno 12 anni».
La determinazione di papa Francesco, almeno a parole, a intervenire pesantemente sulle accuse di corruzione e riciclaggio di denaro all’interno della banca vaticana, secondo Porteous Wood, fa sperare che il nuovo papa adotterà la linea dura sui preti responsabili di abusi. «Penso sia un buon segno» ha aggiunto. «La violenza sui minori è nodo centrale, insieme alla corruzione, che il papa deve risolvere. Il suo senso di giustizia sarà giudicato, io penso, in base alla sua capacità di affrontare questi problemi estremamente complicati». Dal canto suo Geoffrey Robertson – noto avvocato australiano che da anni è attivo nella tutela dei diritti umani – ha affermato: «Le indagini della commissione porteranno inevitabilmente a concludere che il Vaticano ha infranto molti articoli della Convenzione su vasta scala in molti Paesi. Il risultato in sofferenza umana è incalcolabile. Il papato di Francesco – conclude Robertson che ha criticato duramente il silenzio della Chiesa cattolica sullo scandalo planetario anche nel libro-inchiesta “The Case of the Pope: Vatican Accountability for Human Rights Abuse” – sarà giudicato dal mondo in base alla sua risposta. Nuove scuse sulla falsa riga di Ratzinger, ancorché preoccupate o inviti a tirare una linea sul passato non basteranno più. Bergoglio fallirà se non darà il via a coraggiosi atti concreti, per esempio togliere il velo della segretezza che ha protetto così tanti preti stupratori, coinvolgendo le autorità laiche ed offrendo piuttosto che negando un adeguato risarcimento».
Federico Tulli – Cronache Laiche