Come abbiamo sempre sostenuto il buonismo di Papa Francesco I va valutato sui fatti e non sulle dichiarazioni estemporanee riportate dai mass media italiani in un modo che avrebbe indignato la Pravda stalinista.
E alla prova dei fatti dobbiamo ancora bocciare la Chiesa Cattolica e il suo comportamento irrispettoso dei diritti umani e della libertà di autodeterminarsi.
Come se non fossero bastate le dure lezioni, in termine di caduta di immagine, subite nei casi Englaro e Welby la Chiesa conferma tutta la sua arretratezza e al sua mancanza di umanità condannando la scelta di Britanny Maynard che, affetta da un male incurabile al cervello ha scelto una morte dignitosa, scegliendo lei quando salutare chi ama e lasciando in eredità una lezione di civiltà. Britanny ovviamente non ha invitato nessuno a seguire il suo esempio ma ha potuto compiere la propria volontà grazie alle leggi di uno Stato, l’Oregon, che si dimostra civile.
Chi si dimostra incivile invece è il “solito” vescovo di turno, ma non uno qualsiasi bensì il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, Mons. Carrasco de Paula, appartenente alla setta dell’Opus Dei. La sua dichiarazione all’Ansa esordisce con un ragionevole “non giudichiamo le persone” ma tanto per chiarire subito che la ragionevolezza è a lui aliena aggiunge subito “ma la dignità è un’altra cosa che mettere fine alla propria vita”. E come se non bastasse si esibisce in ciò per cui è nota fare la Chiesa Cattolica in questi casi, cioè accusare i parenti e gli amici della persona in oggetto; dice infatti a chiare lettere che “ la gente che ha avuto intorno non l’ha aiutata, è stata gestita da un gruppo pro eutanasia.”
Siamo quindi alle solite, la Chiesa contro la libertà di scelta, la Chiesa contro l’autodeterminazione dell’individuo, la Chiesa contro la possibilità di scegliere quando smettere di soffrire. Con buona pace dei proclami del Papabbuono rilanciati a mass media unificati e alla faccia di chi ci crede.
Alessandro Chiometti