C’era da aspettarselo, già sovraeccitati dagli strali lanciati a pioggia contro i musulmani in genere dopo gli attentati di Parigi, gli integralisti religiosi denoantri uniti ai fallacciani e agli atei devoti non aspettavano altro che la prima occasione per ricominciare a (s)parlare di come le tradizioni natalizie cristiane (ah ah) debbano essere imposte (in nome della democrazia ca va sans dire) a tutti coloro che hanno la sfortuna di risiedere nel paese meno civile d’Europa.
I Fatti? Come al solito si parte da una bufala.
“Il giorno” (lo stesso giornale che aveva annunciato il tumore di Papa Francesco I) riporta che il preside di una scuola di Rozzano vuole negare i festeggiamenti natalizi a scuola togliere i crocifissi in nome della laicità in seguito agli attacchi dell’Isis a Parigi.
Il che in qualunque paese civile sarebbe un’operazione di buon senso, ma come ben sappiamo siamo in Italia quindi diventa un’assurdità laicista e complice dei terroristi dell’Isis (perché? Boh! Noi da tempo abbiamo smesso di cercare la logica nei ragionamenti degli integralisti).
La bufala (di questo si tratta) viene ripresa da tutti i quotidiani e ovviamente le dichiarazioni di quei cialtroni politici che hanno distrutto l’Italia e la sua scuola pubblica negli ultimi trent’anni non si fanno attendere. Si sa, la scuola pubblica deve essere ridotta sul lastrico azzerandogli i fondi ma, per Dio, che ci vada cantando “Tu scendi dalle stelle” e ostentando i crocifissi nonostante gli italiani praticanti cattolici ormai si attestino sul dieci percento o giù di lì.
Dicevamo la bufala, perché già da due giorni il preside Marco Parma ha specificato di non aver tolto nessun crocifisso (che semplicemente non c’è mai stato) e di non aver annullato niente ma ha solo negato il permesso a madri troppo zelanti di insegnare canti religiosi nell’orario scolastico.
Ma ormai la grancassa è partita, e quindi padani in felpa verde che fino a ieri si dichiaravano Celti e bevevano come rito sacro l’acqua del Po (e poi dicono che non è inquinato!) sono scesi in piazza a raccattar voti menando crocifissate a destra e manca, conduttrici televisive che fanno sguazzare i loro programmi nello squallore dei vizi italioti si collegano tristi con la scuola in cui viene negato il natale (sic) e ovviamente tutti dicono che no, il crocifisso non si tocca e, cazzo, nemmeno il Natale! (al cristianissimo “possono morire” del sor Ignazio non ci siamo arrivati ma manca poco).
Che dire?
Buon Natale in anticipo ragazzi e preparate i popcorn, con gli integralisti religiosi denoantri il divertimento non manca mai (ma si dai, prendiamola a ridere alla faccia loro).
Alessandro Chiometti
p.s. a tutti gli integralisti religiosi testé citati consiglio la lettura delle pagine di “Valentino” di Arnaldo Casali (ed. Dalia Edizioni) sulle origini del Natale. Non ho detto Deschner, ho detto Arnaldo Casali, cattolico.