Il 12 Dicembre 2015 anche Civiltà Laica partecipava alla marcia dei diritti che si è svolta a Roma. L’iniziativa è andata bene considerando anche che, come al solito, non tutte le associazioni Lgbt partecipavano e del fantomatico “mondo laico” a parte i sottoscritti (che essendo una realtà locale e peraltro non di Roma contiamo piuttosto poco in questi casi) e l’Uaar non c’era nessuno. O per lo meno, noi non l’abbiamo visto.
L’iniziativa peraltro avveniva dopo un flop clamoroso delle associazioni integraliste ultracattoliche di cui la stampa (stranamente) non ha parlato per nulla. Il 4 Dicembre infatti il sedicente movimento Provita composto dalle sue mille identità (dalla Manif pour tous, alle Sentinelle, fino a Scienza e Vita etc.) aveva invitato i genitori a tenere lontani i figli dalla scuola proclamando uno sciopero contro l’inesistente “teoria del gender”.
I dati dell’adesione allo sciopero non sono mai usciti e guardando i dati delle assenze di quella giornata si capisce perché. Le assenze nella giornata del 4 Dicembre hanno raggiunto la terrificante (per gli integralisti religiosi) cifra dello 0,37% . Questo è il primo dato reale (volendo tacere sulla decurtazione di queste assenze dalle varie malattie e motivi personali) con cui i campioni del delirio omofobico con cui ci hanno massacrato gli attributi in questo 2015, devono fare i conti. Zerovirgolatrentasette percento.
E tra di loro c’è chi ride della sinistra italiana, transeat.
Dopo una debacle del genere il mondo laico avrebbe dovuto affondare il colpo, prendere l’occasione di scendere in piazza tutti uniti dai vari Giordano Bruno alle varie Consulte, passando per l’Uaar e la Coscioni e ritrovarsi a dire a Renzi e al suo governo che è ora di dare un taglio al “dialogo” con fanatici religiosi che non rappresentano altro che loro stessi.
La manifestazione del 12 dicembre è andata bene, lo ripetiamo. Circa duemila le persone scese in piazza (numero che deriva anche dalla nostra esperienza sulle quasi quattrocento copie di “Civiltà Laica” esaurite in tempi record).
Tuttavia l’occasione per scendere in piazza tutti uniti e affondare il colpo non è stata sfruttata.
Sono ormai undici anni che esiste Civiltà Laica, in questo lasso temporale abbiamo visto più volte fallire i tentativi di creare un fronte unico contro la prepotenza clericale nel nostro paese. Falliti a volte per ragioni così miserrime che a raccontarle neanche troveremmo qualcuno disposto a crederci.
Ma noi come sempre andiamo in direzione ostinata e contraria e lo ripetiamo a tutti coloro che hanno a cuore i diritti civili e la laicità dello stato. E’ ora o no di mettere da parte le divisioni darsi degli obiettivi comuni e marciare tutti nella stessa direzione?
Uniti si r-esiste, divisi si muore.
Alessandro Chiometti