[voto: 7.3/10]
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Fare film sui fumetti della DC Comics è più difficile che farli su quelli della Marvel. Per tanti motivi.
Il primo di una lunga serie è il fatto che i supereroi targati DC sono quasi tutti più giovani di quelli targati Marvel. Mentre per i primi vediamo il loro debutto negli anni ’30, per i secondi stiamo parlando degli anni ’60. Ad eccezione di Capitan America ovvio, ma anche qui il restyling effettuato da Stan Lee nello stesso periodo del secondo dopoguerra è fondamentale.
I supereroi storici della DC sono Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Lanterna Verde e Acquaman.
Ora Batman è senz’altro quello più affascinante proprio perché non è un “super” eroe nel senso stretto del termine, ma un uomo che con il suo dramma personale alle spalle ha curato il suo fisico, e ha costruito con la sua intelligenza quei “giocattoli” che gli permettono imprese impossibili o quasi.
Superman invece è l’esatto opposto. Non è un uomo, è un alieno. Ma soprattutto è percepito come un dio. Ed è così potente che fa sembrare tutto il resto ridicolo. Hanno dovuto inventarsi la kryptonite per rendere appena appena meno noiose le sue storie. Oppure devono invocare altri alieni che possano reggere il confronto.
Appena un poco sotto sono tutti gli altri, ma comunque in possesso di poteri inauditi che rendono impari qualunque confronto.
Gli eroi Marvel invece nascono in un periodo diverso, dopo la WWII quando le persone conoscevano ciò che poteva portare un potere non controllato. Sia per quello che è successo con Hitler, sia per la bomba atomica.
La famosa frase dell’uomo ragno (eroe Marvel) “da un grande potere derivano grandi responsabilità” nelle prime versioni degli eroi DC non poteva essere neanche contemplata. Poi le cose sono cambiate e la DC ha dovuto umanizzare quasi tutti i suoi eroi e giocare al gioco inventato dalla concorrenza, ovvero: “supereroi con superproblemi”.
Detto questo il confronto fra il più umano dei supereroi DC e il più divino è senz’altro un tema che si è rincorso più volte nei fumetti ed ora approda al cinema.
Il film di Zack Snyder prende spunto da almeno due diverse storie che sono un must per ogni amante dei supereroi. La prima è “il ritorno del Cavaliere Oscuro” di Frank Miller e la seconda “la morte di Superman” scritta a più mani da diversi autori.
Nel film le due storie vengono ben mescolate e vengono aggiunti diversi spunti che ci fanno capire che questo fa parte di un progetto che andrà avanti per un bel po’ nelle intenzioni degli autori (il futuro distopico che lasciano intravedere, il messaggio dal futuro di Flash, l’inserimento di una bellissima Wonder Woman interpretata da Gal Gadot e l’annuncio che ci sono “altri” supereroi in arrivo).
Gli attori sono tutti convincenti, Ben Affleck nei panni di Batman se la gioca alla pari con Christian Bale, Jeremy Irons nel panni del maggiordomo Alfred è forse meno convincente di Michael Caine. Henry Cavill non deve far molto per interpretare Superman, solo restare impassibile o quasi mentre il resto gli esplode tutto intorno.
Da sottolineare nei panni del cattivo un inquietante Jesse Eisemberg finalmente ritornato sui livelli della sua interpretazione di Zuckemberg in “The Social Network”.
Insomma il film risulta discreto e godevole, per quanto gli effetti speciali siano ipersfruttati anche la trama ha un peso determinante e lo stesso vale per la filosofia del superuomo e del supereroe. L’unica cosa che ci lascia un poco perplessi è il modo con cui viene creata la creatura Doomsday destinata ad uccidere il divino Superman dopo che si era salvato per il rotto della cuffia nello scontro con Batman. è evidente che è un poco “buttata li” come genesi… ma va beh, ci può stare.
J. Mnemonic