Singolare che alcuni visitatori della nostra pagina di facebook ci abbiano scritto in privato per dirci “ma è vero che esiste un libro contro Madre Teresa?” dopo la ripresa sulla suddetta pagina di un vecchio articolo di Cristopher Hitchens.
Il libro non è contro Madre Teresa di Calcutta (che non era madre, non si chiamava Teresa e non era di Calcutta), il libro dice semplicemente cosa faceva la suora. In una parola raccoglieva soldi, sempre e da chiunque compresi dittatori e truffatori. Con tutti quei soldi raccolti dalla (adesso) santa, si potevano comprare abbastanza medicine per tutti i malati dell’India o costruire decine e decine di ospedali attrezzati con standard occidentali. Lei ci ha costruito quasi esclusivamente conventi e di medicine ne ha somministrate pochissime. Perché? Ma perché lei era un integralista cattolica che si preoccupava soprattutto di convertire in punto di morte islamici e induisti al cattolicesimo e venerava il dolore come forma di avvicinamento a dio. Del resto lo diceva lei stessa: “Penso che il mondo tragga molto giovamento dalla sofferenza della povera gente.” . Più chiaro di così.
Confermiamo il libro esiste ed è stato recentemente anche ristampato. Qui trovate la pagina della wiki italiana che ne parla e QUI trovate la pagina del sito da cui ordinarlo.
Ma sinceramente ci stupiamo del vostro stupore. La nuova Santa è in ottima compagnia nel cielo cattolico. Si trova insieme a:
S. CIRILLO D’ALESSANDRIA (370-444):
vescovo di Alessandria d’Egitto, espulse gli ebrei dalla città e ne saccheggiò i templi. Fu il mandante dell’assassinio della filosofa Ipazia, straziata da decine di monaci con delle conchiglie appuntite, e il propugnatore del culto mariano al concilio di Efeso, diffuso anche grazie alla distribuzione di enormi quantità di denaro.
S. ROBERTO BELLARMINO (1542-1621):
un altro dottore della Chiesa. Inquisitore, al suo attivo la condanna di Galileo, la detenzione di Tommaso Campanella, il rogo di Giordano Bruno.
PADRE PIO (1887-1968):
Al secolo Francesco Forgione da Pietrelcina (BN). Agitatore politico, al centro di innumerevoli trame e complotti ordite da e contro di lui (dentro e fuori la Chiesa), riuscì persino a farsi raccomandare per non adempiere al servizio militare. Dai piccoli commerci di tessuti imbevuti di sangue “stigmatizzato”, si è passato ora alla costruzione di una faraonica cattedrale da 30.000 posti che verrà eretta in suo onore a San Giovanni Rotondo. A una donna che gli chiedeva di intercedere per guarirla dal cancro, con tutto il suo charme disse «è meglio che Gesù ti volti e ti rivolti come gli pare e piace, perché Gesù si compiace del tuo soffrire».
JOSÉ MARIA ESCRIVÀ DE BALAGUER (1902-1975):
fondatore dell’Opus Dei, l’organizzazione cattolica integralista soprannominata “Santa mafia…”, ramificatasi come una piovra in tutto il mondo. Escrivà la fece diventare importante grazie alla presenza diretta nei governi del dittatore spagnolo Francisco Franco, per il quale organizzò appositamente un ritiro spirituale. Il suo personale piano di santità prevedeva tre punti: «santa intransigenza, santa coazione e santa faccia tosta». Le sue manie di grandezza lo spinsero ad acquistare il titolo nobiliare di marchese.
Mentre nel rango di beati troviamo:
PIO IX (1792-1878):
cosa ha fatto per meritarsi tale gloria? Giovanni Maria Mastai Ferretti fu il papa di Porta Pia e cercò di impedire l’unità d’Italia per difendere il suo staterello pontificio: secondo il Dal Canto mandò a morte almeno 1000 patrioti. Fu il papa che fece rapire un bambino ebreo di sei anni (Edgardo Mortara) solo perché era stato fatto segretamente battezzare da una domestica. Fu il papa che proclamò il dogma dell’infallibilità papale, ovvero di sé stesso. E, dulcis in fundo, fu il papa del Sillabo, ovvero di un allegato dell’enciclica Quanta cura, nel quale stilava un elenco di “errori”: la libertà di scegliere una religione, la libertà di pensiero, la democrazia. Secondo lui l’istruzione doveva rimanere tassativamente in mano alla chiesa: forse per questo Giovanni Paolo II lo stimava tanto.
ALOIJZIJE STEPINAĆ (1898-1960):
arcivescovo di Zagabria, fu un’entusiasta sostenitore della dittatura filo-nazista ustascia, durante la quale quasi un milione di serbi venne sterminato. Da questa dittatura fu nominato membro del parlamento e ottenne la più alta onorificenza statale per «lo smascheramento dei traditori nel paese e all’estero». Finita la guerra esportò l’oro croato verso il Vaticano e i suoi amici ustascia verso il Sudamerica.
Del resto si sa: “il paradiso per il clima, l’inferno per la compagnia” diceva Mark Twain che ancora non aveva neanche visto l’infornata dei santi di Giovanni Paolo II.
Alessandro Chiometti
(p.s. le breve biografie dei c.d. santi e beati sono prese dal sito dell’Uaar)
(p.p.s per quelli che “ah bè se è il sito degli atei allora…” allora confutate o tacete, grazie.)