Ci svegliamo una mattina di primavera. Vediamo che è una bella giornata e ci prendiamo un giorno di ferie per fare due passi in città con la nostra famiglia.
Arriviamo all’edicola e sorridenti chiediamo: “Buongiorno, mi da il Corriere della Sera per favore?”
“No, niente Corriere”
“Che è successo? non è arrivato? C’è sciopero?”
“No, no! è arrivato, ma io sono comunista quindi posso darvi solo il manifesto, lotta comunista e Potere Operaio”
“Ma perché scusi?”
“Come perché? Esercito il mio diritto all’obiezione di coscienza, così come stabilito dalla nuova legge Binetti-Lupi-PapaFrancesco”
“Ma non potrebbe fare un altro lavoro scusi?”
“Cos’è mi vuole discriminare?”
La giornata comincia un poco a guastarsi ma non ci facciamo prendere dallo sconforto, arriviamo al miglior bar della città e ci apprestiamo a fare colazione.
“Buongiorno, tre cappuccini con panna, due cornetti alla crema e uno al cioccolato grazie”
“Allora i cappuccini solo senza panna e con il latte di soya, i cornetti non li possiamo vendere perché siamo vegani ma ci sono delle ottime barrette di kamut se volete!”
“Scusi ma se è vegana lei, perché non devo mangiare latte e burro io?”
“Che fa discrimina? Io esercito il mio diritto all’obiezione di coscienza come stabilito dalla recente legge Binetti-Lupi-PapaFrancesco”
“Si va bene, arrivederci”
Decisamente arrabbiati decidiamo di tornare a casa, non abbiamo voglia di camminare per la rabbia in corpo e saliamo sul taxi.
“Via Manzoni 124, per favore”
“Nun se po’”
“Come nun se po’?”
“So obiettore di coscienza contro il riscaldamento globale, basta con la CO2, fate due passi che vi fa anche bene alla salute”
A questo punto urliamo a squarciagola e puntualmente ci svegliamo nel nostro letto.
“Caro che c’è?” domanda nostra moglie.
“Niente tesoro, un incubo”
Ci alziamo, facciamo due passi in casa per riprenderci dall’incubo e sopra il tavolo vediamo il giornale, Il Corriere dell’Umbria del 31 Gennaio 2017 aperto alla pagina della cronaca di Foligno: “Tutti i medici sono obiettori, l’Interruzione di Gravidanza è impossibile in ospedale”.
E così capiamo che l’incubo è appena cominciato.
Alessandro Chiometti