[6.6/10]
La critica dei media ha depredato i firmamento dalle stelle per valutare questo film e, sinceramente, ci avevano fatto pensare a qualcosa di diverso, forse meno introspettivo,forse più horror classico.
La trama è nota fin dall’uscita del prima trailer: hai fatto sesso con un “maledetto/a”? Adesso scoprirai la sua maledizione.
No, l’Aids almeno in prima analisi non c’entra niente, semmai possiamo inserirlo in sede di approfondimento sociologico e psicologico.
C’entrano invece i “followers” ovvero “fantasmi”(?) che solo tu che sei maledetto e chi ti ha passato il contagio potete vedere. Ma queste seguono l’ultimo anello della catena, cioè te, finché non ti avranno raggiunto e ucciso (in maniere piuttosto brutta peraltro, insomma “c’hai da morì male” se sei maledetto).
Chi sono? Mistero.
Perché lo fanno? Mistero.
Chi le ha create? Mistero.
L’unica cosa certa è che ti seguono, piuttosto lentamente per fortuna, dandoti il tempo di uscire più volta dalla tua casa o dal tuo nascondiglio (altrimenti il film finiva subito e dovevano rimborsare un sacco di soldi), i tuoi amici non li vedono ma possono toccarle e sentirle con mano anche loro, prova evidente che non sei pazzo ma che i followers esistono veramente.
Non vi spoileriamo il finale, sarebbe brutto risparmiarvi l’arrabbiatura, ad ogni modo il messaggio che il film lancia ci sembra abbastanza chiaro quanto provocatorio. Infatti nel film uno dei ragazzi pensa di salvarsi dalla maledizione facendo altro sesso con sconosciute subito dopo essere stato “contagiato”. Ma le ragazze facili finiscono male si sa, è la prima regola dei film horror e la maledizione torna da lui. Insomma, se avete una maledizione addosso, e la potete cedere solo condannando un’altra persona, che farete? Morirete da eroi o andrete in giro facendo gli untori?
Va bene, abbiamo capito, viva il sesso libero e lasciamo le paranoie ai cultori del genere horror!
J. Mnemonic