Il numero 27 di Civiltà Laica
è dedicato al triste fenomeno della violenza maschilista.
Fenomeno che trova il suo apice in quell’odioso apice che è comunemente noto come femminicidio.
Il termine, giustificato da un’enorme mole di dati che rivelano come quasi sempre l’autore della violenza sulle donne sia il marito/compagno/ex di questa e quasi mai l’orco (possibilmente immigrato clandestinamente meglio se negro e magari ateo e comunista già che ci siamo) è un molestatore sconosciuto, fa storcere il naso a molti perché circoscrivere la violenza è sempre antipatico.
Tuttavia questo non giustifica l’atteggiamento di coloro che vogliono in ogni modo negare l’evidenza sparando cifre decontestualizzate e grossolane.
Questi (quasi sempre riconducibili, guarda caso, ad ambienti di estrema destra e cattolici) vengono poi smentiti, per fortuna, da chi ha invece fatto del combattere la disinformazione una vera mission e che ringraziamo sempre per fornire dati puntuali e ragionevoli a differenza della massa indistinguibile dei mass media italiani.
Seguendo le lezioni di quest’ultimi quindi possiamo dire che va bene condannare sempre e comunque la violenza di qualunque tipo. Tuttavia, bisogna analizzare i fatti e ricostruirli in modo scientificamente attendibile. Altrimenti succede che non si capisce il perché della violenza. Non si capisce la reazione alla violenza. E non si capisce in sintesi perché quei fatti sono successi.
Abbiamo scritto “capire” non “giustificare” che sono cose molto diverse.
Ad ogni modo ci ha fatto piacere conoscere le ragazze del Cav di Terni con cui abbiamo realizzato il numero, ed è stato importante (come spero lo sarà per voi) conoscere le loro attività.
Abbiamo cercato di mettere il più possibile da parte il nostro anticlericalismo (il quale comunque rivendichiamo) perché il messaggio di questo numero arrivi a tutti.
Buona lettura.
p.s. il numero si chiama “Franca e le altre” in onore di Franca Viola, la prima donna siciliana a ribellarsi all’usanza della “futina“.