1) L’istituzione della sala del commiato laico di via delle Puglie ha sanato un grave deficit della nostra città negli anni scorsi. Viene usata sempre più spesso e avrebbe bisogno di piccoli adeguamenti per renderla più accogliente come, ad esempio, l’installazione di un piccolo impianto audio. Possiamo contare in un suo impegno in tal senso?
Colgo questa occasione per complimentarmi con la vostra associazione, senza la quale a Terni non ci sarebbero diverse cose, tra cui questo luogo. Credo che una sala del commiato laico sia una dotazione obbligatoria di ogni Comune che voglia definirsi civile. In una società multietnica come la nostra, sempre più interculturale, il tema del rispetto delle diverse sensibilità religiose è, oltre che
un dovere etico, una necessità imprescindibile. Pertanto credo anzi che la sala di Terni vada potenziata, a cominciare dalla comunicazione. Non tutti i cittadini ternani sanno della sua esistenza ed è un problema, perché è un luogo fondamentale per tutti i diversamente credenti, agnostici e atei.
Un fondamentale luogo dei diritti e del rispetto di tutti i punti di vista sull’uomo. Potrete senza dubbio contare sul mio impegno in tal senso.
2) Anche l’istituzione del Registro dei Testamenti biologici è stata una conquista delle ultime legislature, possiamo contare nella sua collaborazione per adeguarlo alle modifiche inerenti alla recente approvazione della legge nazionale e diffondere la notizia della sua esistenza fra i cittadini ternani?
Tutto quello che va nella direzione del rispetto dei diritti e delle diverse sensibilità, mettendo ciascuno e tutti di vedere assicurato il rispetto delle proprie volontà in merito a ciò che c’è di più fondamentale, come la propria vita e la propria dignità umana, non può che vedermi favorevole.
Concordo con voi sul fatto che, come già ho detto per la sala del commiato laico, c’è bisogno di conferire maggiore visibilità anche a questa iniziativa. Vedete, io sono cresciuto ascoltando in modo praticamente ossessivo De André, e sono un osservante di quello che Don Andrea Gallo definiva il quinto vangelo: appunto, quello secondo De André. Di contro De André apprezzava molto Don Gallo, poiché – diceva – era l’unico prete a non volerlo mandare in paradiso per forza. Ecco, mi pare che il registro dei testamenti biologici, da questo punto di vista, sia un provvedimento pienamente deandreiano, e non può che vedermi concorde. Se c’è bisogno di adeguarlo alla recente normativa, non vedo il problema. Si faccia subito.
3) Problema ancora irrisolto è invece la perenne assenza a Terni di un forno crematorio per le salme, ancora oggi i parenti dei defunti che optano per questa scelta devono “migrare” a spese proprie verso Perugia o Viterbo. Ha in programma la sua realizzazione?
Come certamente sapete, con un Comune in dissesto parlare di impegnare risorse significa entrare in un campo minato, rischiando di fare le solite promesse elettorali non mantenute. A me non piace promettere quello di cui non sono certo. Quello che posso fare è dirvi che, per quanto mi riguarda, che a mio modo di vedere la mancanza di un forno crematorio in una città di 110.000 abitanti come Terni, quando ne sono provviste realtà molto più piccole come Viterbo, dà il segno della scarsa attenzione riservata al rispetto dei cittadini da chi ha storicamente amministrato questa città. Dover sopportare anche lo stress dei trasferimenti verso altre città, dopo aver subito un lutto, è oltremodo offensivo, e tutto ciò per la mancanza di sensibilità da parte delle istituzioni. Io lo trovo davvero assurdo. Di certo, finanze pubbliche permettendo, farò davvero tutto il possibile per dotare Terni di quella che per quanto mi riguarda è una semplice e doverosa misura di civiltà.
4) Viste le condizioni delle finanze comune di Terni perché non azzerare la concessione degli oneri di urbanizzazione secondaria (pienamente gestibili dal Comune) alla Chiesa Cattolica che ha ben altre risorse dallo Stato centrale e a destinarle alla manutenzione strade e dei
giardini pubblici?
Erediteremo un Comune con le casse pubbliche disastrate, che i dati sull’occupazione dipingono a tinte fosche. Qui la crisi, che nel resto dell’Umbria sembra timidamente svanire, è pienamente in corso, con numeri davvero preoccupanti. Pertanto, poter disporre degli oneri di urbanizzazione secondaria per svolgere lavori pubblici e rilanciare attività cosiddette anticicliche come ad esempio l’edilizia pubblica e comunale sarebbe senza dubbio fondamentale. Le passate amministrazioni hanno fatto a meno di questi fondi, ma poi con l’operazione Spada abbiamo visto come gestivano settori importanti come il verde pubblico. Noi gestiremo le cose in modo radicalmente diverso,
senza speculare attraverso i massimi ribassi come ha fatto chi ci ha preceduto. Per cui direi che quei fondi, almeno in tale situazione di dissesto, saranno fondamentali per la città e dovranno poter confluire nelle casse comunali, a vantaggio di tutti.
5) Si parla molto di ambiente, ma poco di misure pratiche sulle abitudini dei cittadini. Problematiche annose sono: il sottoutilizzo delle biciclette (con l’intera zona Terni Nord, ovvero trentamila persone, che non possono arrivare in centro in bici) causa carenza di piste ciclabili anche nella zona centrale e il sottoutilizzo dei mezzi pubblici causa anche orari e corse non proprio appropriate. Cosa pensa di fare per limitare e disincentivare l’uso degli automezzi privati in questa città?
Non c’è nulla da inventare, bisogna solo seguire l’esempio delle città europee leader nella mobilità urbana e trasporre nella nostra realtà le loro soluzioni. Il diritto alla mobilità non è soltanto uno spazio individuale, ma è soprattutto uno strumento collettivo di inclusione sociale.
Forte impulso alla viabilità ciclabile proverebbe indubbiamente dal collegare il nostro territorio, in particolar modo la Valserra e la Valnerina, al piano europeo Eurovelo 7, finalizzato alla realizzazione di una grande arteria ciclabile che colleghi Capo Nord a Malta attraversando l’Umbria da Città della Pieve a Giove. Una necessità che può trovare risposta con costi anche limitati utilizzando percorsi per lo più già disponibili, come strade secondarie, sterrate, cantonali, ferrovie dismesse. Ma non solo, ovviamente.
Per collegare le grandi periferie come Terni Nord e Borgo Bovio al centro cittadino è necessario promuovere una diretta collaborazione con le grandi aziende del territorio, in modo da inserire strumenti urbanistici volti alla realizzazione di infrastrutture per la mobilità ciclabile, e incentivare la mobilità elettrica all’interno del centro storico riservandole sempre di più spazi e vantaggi. Il collegamento tra le periferie e il centro attraverso il car sharing elettrico, ad esempio, potrebbe essere una valida soluzione per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico elettrico garantendo l’ingresso all’interno della ZTL. Per questo chiederemo con forza alla Regione Umbria di inserirlo
all’interno della nuova e imminente gara per il trasporto pubblico regionale. L’esperienza delle bici Valentina, ipotecata da una profonda sciatteria amministrativa, deve essere immediatamente ripristinata riutilizzando le attrezzature oggi in rovina e semplificando la possibilità di utilizzo da parte dell’utente, collocando più punti di rilascio delle card o permettendo l’uso della stessa tramite App Mobile con carta di credito.