Sono in un bar, sto aspettando che il barista finisca di sistemare le sue cose per ordinare il caffè, nel frattempo entra una donna elegante tacco12 e crocifisso nella scollatura.
“Ciao Gianni mi fai un caffè?”
“Subito Vittoria”
La donna si avvicina alla vetrina e mormora “Freddino eh?”
“Eh già speriamo che finisca presto!” risponde il barista.
Poi la donna nota il Babbo Natale arrampicato sul muro di fronte
“Guarda la’ che schifo… questi sanno un cavolo cos’è il Natale… per loro il Natale significa la festa del consumismo”.
“Hai ragione Vittoria, ma del resto che ne sanno? Mica questi a scuola hanno fatto religione come la facevamo bene noi… un caffè anche per lei Signore?”
[“Ale mi senti? Sono il tuo cervello, resta calmo, respira, bevi il caffè ed esci…”]
“Sì grazie!”
Do un occhiata al bar dentro, un presepe e due alberi di natale giganti le ghirlande che toccano quasi bancone. Mah! E del resto quando uno ha fatto religione per bene…
[”Ale, lo so che è difficile ma dai retta a me zitto, bevi il caffè, ed esci”.]
“Che poi Gianni lo sai che cosa mi fa arrabbiare? Che quando noi eravamo piccoli era la festa di Gesù Bambino, no de ‘sto panzone con il vestito della Coca Cola”
“Ma Vittoria mia, cosa ne sanno questi? Noi che la religione l’abbiamo studiata.. ma chi se l’inculava Babbo Natale? I regali te li portava la Befana a Gennaio e manco avevi il tempo di goderteli che dovevi tornare a scuola”
“Capito? Che invece adesso altro che festa di Gesù Bambino, manco sanno chi è Gesù Bambino da quando non fanno più religione a scuola… che poi ‘sti stronzi che manco il presepe gli vogliono più fare? Adesso lo metteranno fuori legge pure!”
“Ah si lo voglio proprio vedere, io l’anno prossimo lo faccio con le statue a grandezza naturale, voglio vedere se qualcuno ha da dire qualcosa… ecco i caffè”
[“Ale, bevi questo cazzo di caffè ed esci”]
“Ah magari quelli che dicono che non credono e però a Natale fanno festa anche loro vero, troppo comodo così… io glie la farei studiare per bene la storia a questi qua che rinnegano le loro radici e…”
[“Cervello… ‘gne la faccio, scusami”]
“Quali radici scusi?”
“Prego?”
“No dicevo, scusi signora se la interrompo, dicevo di quali radici parla?”
“Beh ma di quelle italiane che da sempre siamo cristiani e…”
“I romani erano cristiani signora?”
“Certo Roma è sempre stato il centro della cristianità..”
“Roma signora, l’Impero Romano di Giulio Cesare quello che ha conquistato e civilizzato tutto il mondo conosciuto e ha crocifisso Gesù Cristo in Galilea secondo lei era cristiano?”
“Ma Gesù l’hanno crocifisso gli..”
“Gli ebrei certo, che notoriamente crocifiggevano la gente e non la lapidavano, ma restando a noi signora se come dice lei ai suoi tempi il Natale era diverso non le viene in mente che c’è qualcosa che non torna nel suo discorso? Forse il Natale è anche qualcos’altro e ognuno lo festeggia come vuole o no?”
“Ma che assurdità il Natale è la nascita di Gesù cristo e..”
“…e di Mitra, e di Horus e di Budda e di Ercole, tanto per citarne qualcuno, ma soprattutto, immagino che lo sa, è la data del Solstizio d’inverno, i Romani festeggiavano i Sole che ricominciava la sua crescita nel cielo in questo giorno e Gesù non è nato il 25 dicembre, questo è storicamente accertato, ma hanno preso la data della festa romana per convenzione, lo sa vero?”
“Ma cosa vuol dire tutto questo? Noi viviamo nel presente e qui siamo tutti cristiani e chi arriva deve fare quello che facciamo noi”.
“Signora ad occhio e croce io vivo qui da prima di lei che è più giovane di me, non sono cristiano e non ho chiesto io di far festa il 25 dicembre, è una convenzione. Per me si dovrebbe far festa il 20 settembre e il 29 luglio si figuri. Ma che per lo meno riconoscere un po’ di diritto alla pluralità, nel festeggiare una festa che si pretende debba essere di tutti, sia semplicemente buon senso lo dovreste riconoscere anche voi… se dite di sapere la storia o no?”
“Ma quindi lei vorrebbe che non si facesse il presepe a scuola?”
“Io? ma ci mancherebbe pure. Fatelo fatelo. Buon Natale, il caffè della signora è pagato!”
Lascio un paio di euro sul bancone, poi esco, tiro su il bavero e mi incammino.
[“Beh, ti sembra di aver fatto un bel lavoro?”
“Zitto cervello, poteva andar peggio.”
“E come?”
“Potevo aggiungere: fatelo fintanto che ci sarà una scuola!”
“Ma almeno il caffè l’hai bevuto?”
“No, sapeva di presepe!”
“Buon natale rompicoglioni!”
“Buon natale cervello”]
Alessandro Chiometti