L’Islam fuori legge nella campagna elettorale permanente della lega
Secondo gli ultimi dati statistici disponibili nella nostra zona circa il tre percento di cittadini italiani regolarmente residenti si professano islamici; questo significa che circa tremila ternani si riconoscono in tale fede.
Ci chiediamo cosa avranno pensato vedendo il loro massimo esponente istituzionale locale (il Sindaco Leonardo Latini) presenziare con convinzione all’iniziativa del suo partito, durante la quale Magdi Cristiano Allam ha sostenuto che bisognerebbe mettere fuori legge l’Islam in Italia.
Alcune rapide domande e considerazioni che ci sentiamo in dovere di porre ai cittadini tutti nonché ai nostri rappresentati istituzionali.
Si può amministrare una città italiana senza seguire la Costituzione Italiana? (Vedi art. 3 di questa sull’uguaglianza dei cittadini a prescindere dalla loro religione).
Si può dire di rispettare la libertà di fede religiosa degli islamici se nel contempo si propone di metterla fuori legge?
Si possono estrapolare le frasi d’odio contenute nei c.d. libri sacri di duemila anni fa per istigare all’odio contro cittadini che nel nostro paese (sottolineiamo nel nostro paese, perché indubbiamente altrove ci sono situazioni diverse) non hanno fatto nulla che contrasti con il nostro ordinamento giuridico e costituzionale? Se è così, abbiamo una lunga lista di citazioni bibliche che potrebbe giustificare la messa fuori legge del cristianesimo e dell’ebraismo.
Si può sostenere l’imposizione dei simboli religiosi (cattolici) proiettati finanche sulle mura esterne del comune o come la presenza del presepe e dei crocifissi nelle classi scolastiche (pubbliche) e un mese dopo chiedere il bando dell’Islam in nome della laicità dello stato?
Il fatto che praticamente nessuna religione, e in particolare quelle monoteiste, sia compatibile con la democrazia lo abbiamo sempre sostenuto e lo sosteniamo tutt’ora; rivendicando e sostenendo l’autonomia dello Stato laico da queste (in un parola: Laicità). Questo però non significa limitare la libertà di fede del singolo individuo che è garantita non solo dalla nostra Costituzione ma anche dalla Dichiarazione dei Diritti Umani.
Forse la nostra giunta amministrativa, prima di addentrarsi nella saggistica recente dovrebbe rileggersi i testi costituzionali. Gli eviterebbe di fomentare molte polemiche di cui non se ne sente certo il bisogno e magari concentrarsi su una buona amministrazione inclusiva della città che metterebbe tutti d’accordo.
Terni, 1 Febbraio 2020
Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Culturale Civiltà Laica