In questo 2020 in cui la ragione e la scienza umana sono state travolte dall’improvvisa follia dell’homo sedicente sapiens dovuta alla paura di aver scoperto che qualcosa nel mondo (un virus), non sia sotto il suo controllo, mi sembra assolutamente appropriato che venga dalla Lega che governa il Comune di Terni una proposta per intitolare una piazza “alle mamme e ai papà”.
Dato che in questo paese il metodo scientifico è stato accantonato in favore dell’improvvisazione da reality show nelle risse televisive fra i virologi e scienziati di ogni materia (“e che non possiamo noi fisici parlare di virus?” ha tuonato un professore sui giornali qualche tempo fa; certo che ne potete parlare… basta che dopo non vi lamentate se qualcuno costruisce i tunnel per i neutrini però!) e che si continuano a mantenere in essere provvedimenti restrittivi la cui inefficacia è stata ampiamente dimostrata ma li usiamo come feticci nella speranza che servano qualcosa; mi sembra assolutamente opportuno rivedere la toponomastica in senso di privilegiare un pensiero infantile e medievalmente magico.
Basta con la scienza e l’età dei lumi; evviva il medioevo e la sua magia.
“Piazza delle mamme e dei papà” ci sta abbastanza bene, del resto sono mesi che siamo in preda al panico da virus e cosa c’è di meglio che invocare i genitori durante il nostro terrore?
Il che ovviamente sottolinea un fatto fondamentale del pensiero pre-razionale, l’essere umano ha motivo di esistere solo se si è mamma o papà. Se non hai prole non servi a nulla e appena avrai finito di essere anche produttivo sarai sacrificato in nome delle protezione delle fasce giovani. In tal senso ottima la scelta di mamme e papà e non invece di nonne e nonni che è meglio non nominare in questo periodo. Troppo sacrificabili (vedere anche delibere regionali oltre che a esponenti leghisti nazionali).
Tuttavia penso, cari amici leghisti, che mamme e papà sia un po’ troppo liberal, e Dio non voglia che qualcuno possa pensare questo del comune di Terni! In tal senso quindi ritengo che sarebbe più appropriato “Piazza delle madri e dei padri” che fa anche autorità… e Dio sa se ce ne vuole di questi tempi! Tempi di cui potrete solo dire nei vostri racconti “Che roba Contessa…”
Ma visto che ci siamo forse “Piazza delle madri e dei padri naturali” sarebbe una scelta ancora più all’uopo; questa dizione infatti non può risultare in alcun modo inclusiva con quelle degenerazioni moderne di famiglie omosessuali o perfino dovute a figli in provetta o (mi tremano le mani a nominarli) agli uteri in affitto.
Certo, mi rendo conto che forse la definizione perfetta per il pensiero a cui vorreste ricondurre l’immagine di Terni sarebbe “Piazza delle madri biologiche e dei padri biologici regolarmente sposati e che non siano contro la natura divina delle cose”.
Però certo così il business delle adozioni potrebbe non prenderla bene e la lobby dei postini si opporrebbe a causa dell’indirizzo troppo lungo… ma sì direi di restare alle madri e ai padri naturali, del resto ci vuole ancora un poco di pazienza perché l’involuzione di questo paese sia completa.
Alessandro Chiometti