All’alba del nuovo millennio, iniziato con il G8 di Genova e l’11 settembre (fantasy di qomblotto: l’11 settembre è stato un complotto organizzato da Fini e Berlusconi appoggiati da George W. Bush Jr. per fa dimenticare le colpe del G8 di Genova) ci eravamo impelagati in numerosi forum di discussione a cercar di capire le stranezze dell’attacco di Al Qaeda agli Usa.
Al di là dei nostri personali dubbi sulle varie ricostruzioni ufficiali (una cosa ci sembrava molto strana in quei forum. Che ci fossero persone, i cosiddetti debunker, che non si limitavano a contestare alcune assurdità nelle “fantasie di complotto” ma cercavano di contraddire i c.d. complottisti (in realtà: complottista è chi complotto fa direbbe Forrest Gump) con argomentazioni tecniche che le Versioni Ufficiali non avevano mai tirato in ballo.
Le discussioni al calor bianco sul tempo di caduta libera di una torre o sul ”buco” del pentagono o sulla temperatura di fusione dell’acciaio, affrontate con una sicurezza del debunker italiano neanche fosse stato Dick Cheney in persona, oltre a sembrarci fuori luogo fomentavano, a nostro avviso, la discussione e portavano chi aveva dei sinceri dubbi ad abbracciare le ipotesi di complotto più hard (in Italia quelle di Massimo Mazzucco e Maurizio Blondet) senza neanche aver tentato di rispondere a dubbi soft come quelli espressi da Michael Moore in Farheneit 9/11.
Ci chiedevamo, ma quello che sta facendo Paolo Attivissimo non dovrebbe essere compito di qualche ufficio governativo Usa?
Tuttavia vedere che un sito autodefinitesi di controinformazione come Luogo Comune, mescolava il tutto con assurdità come scie chimiche, alieni, mancati sbarchi lunari, no-vax, bicarbonato che cura il cancro. (Fantasy di qomplotto: propaganda su complotti finti facilmente smascherabili per poter screditare chi parla di complotti veri) e quant’altro ci portò a sedersi sulla riva del fiume e attendere tranquillamente gli sviluppi. Del resto per quel che riguardava l’11 settembre e il caso Kennedy potevamo star tranquilli… avevamo degli alibi. (Fantasy di qomplotto: fare battute ironiche autoaccusandosi per depotenziare eventuali accuse vere)
Lunga premessa per parlare di un libro; ne siamo consapevoli ma lo abbiamo fatto per spiegare il nostro approccio alla lettura de “La Q di Qomplotto” di Wu Ming 1 (Ed. Alegre 2021, 592 pag., € 20,00). Saputo che trattava il tema “complotti” avevamo paura che si finisse nel classico debunking di cui parlavamo sopra. Invece l’operazione di WM1 è davvero preziosissima perché fornisce una lettura attenta del contemporaneo e di contorno legittima le nostre perplessità sui debunker troppo smaniosi di aiutare le versione ufficiali dei vari governi.
WM1 inoltre mette nero su bianco ciò che abbiamo sempre sostenuto: i complotti nella storia umana sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Da Giulio Cesare a Ustica, dalle bombe nelle piazze al caso Moro, a Ustica, alla Banda della Magliana alla Uno Bianca. Per fermarci solo al nostro paese.
Inutile dire che quelli non sono complotti ma depistaggi o inquinamenti delle prove o servizi segreti deviati o quant’altro. Proprio di quello si sta parlando.
Il problema di fondo è distinguere quando un “complotto” sia ragionevolmente possibile e con dei fini evidenti e quando invece sia una ricostruzione teorica impossibile anche se sembra far coincidere alcune cose che riteniamo logiche.
Il problema in qualsivoglia teoria non è solo la coerenza interna, ma è il confronto con la realtà, o ciò che definiamo tale, che deve pur reggere.
E infine il lavoro di WM1 da un’ottima risposta al perché queste “fantasie di complotto” sono funzionali ai poteri forti che dicono di voler abbattere e quindi capire come sia possibile, che sedicenti sinistri di tutto il mondo o rossobruni che dicono di essere i veri comunisti, abbiano visto in un plurimiliardario come Donald Trump un alleato contro i poteri forti. L’equivalente di vedere il Ku Klux Klan un alleato contro il razzismo!
Chi non è stato attento a ciò che è successo negli Usa negli ultimi tempi fra la fine dell’amministrazione Obama e i quattro anni dell’incubo tycoon difficilmente può capire cosa ha portato a gennaio di quest’anno ad assistere ad un assalto popolare (per quanto ci dia fastidio usare questa parola era una rivolta popolare con qualche aiutino magari, ma non un colpo di Stato) che voleva impedire l’insediamento di Joe Biden. Il libro/manuale di WM1 vi permetterà di entrare in un tunnel in cui scoprirete la nuova frontiera dei complottisti, altro che scie chimiche e microchip iniettati con i vaccini e, soprattutto, fa capire che ce n’est que le début.
I credenti di Qanon sono convinti che il partito Democratico Usa, e Hilary Clinton in particolare, siano pedofili assassini che succhiano il sangue a bambini e donne incinte per ottenere l’adrenocromo (che, detta così, sembrerebbe una sostanza che da superpoteri invece è un comunissimo ormone endogeno emostatico e antiepilettico), di pizzerie con sotterranei misteriosi in cui i bambini vengono torturati per anni (il famoso Pizzagate) e di Qanonisti che le vanno a visitare con fucili d’assalto per liberarle e non trovano neanche i sotterranei, di congressi americani in mano ai satanisti contro cui Donal Trump, pensate un po’, è l’unico baluardo perché neanche di tutto il Great Old Party (repubblicani) ci si può fidare, di filmati (ovviamente fake) in cui la stessa Hilary Clinton uccide e sevizia bambini e indossa la loro pelle scarnificata a vivo come maschera e di come tutto questo abbia colpito anche in Europa, soprattutto in Germania, con esaltati che hanno fatto stragi per fermare i piani di Soros per la sostituzione della popolazione europea.
A tal proposito, questo uno dei passaggi più geniali del libro: “Complotto pluto-giudaico-massonico era troppo lungo, per dirlo servivano ben tredici emissioni di fiato. Anche per questo nell’era dei social si era imposto un bisillabo. Che era pure un palindromo, una bellezza. S-O-R-O-S”.
Vi lasciamo scoprire, senza spoilerare troppo perché la realtà è spesso più sorprendente dei migliori thriller, tutto questo ed anche cosa collega Qanon al loro libro Q degli stessi Wu Ming/ Luther Blisset Project (“C’è una vita prima e una vita dopo aver letto Q!” parole nostre, “Questo non lo so, ma ti posso dire che di certo c’è una vita prima e una dopo averlo scritto!” parole di Wu Ming 2); ci limitiamo a concludere dicendo cosa ci è particolarmente piaciuto e ad un paio di osservazioni.
Abbiamo particolarmente apprezzato: la genesi di come è stato possibile arrivare a questo, dalle fantasie di complotto su i Beatles e Paul is Dead alla fluororazione delle acque potabili e di come l’inettitudine degli stessi democratici (il famoso scandalo delle mail di Clinton) abbia aiutato; la chiamata in causa di Umberto Eco e il suo Pendolo di Focault che nella “sintesi” proposta ci è piaciuto da impazzire e ora quel tomo ci guarda da sotto la polvere raccolta in libreria in molti anni ghignando sommessamente ogni giorno che gli passiamo davanti ci ricorda quanto siamo sciocchi a non leggerlo; riteniamo infine straordinaria la ricostruzione “onirica” della “linea del sangue” al di qua e di là dell’Atlantico, dal Beato Simonino di Trento fino a Bibbiano passando per presunti satanisti sempre scagionati, spesso dopo tante sofferenze e mesi di carcere ingiustificato come è successo a Bologna per Marco Dimitri e i “Bambini di Satana”.
Alcune osservazioni.
Riteniamo, fin da quando lo stesso Umberto Eco l’aveva proposta, che l’argomentazione qui ripresa, sull’impossibilità di un complotto legato all’11 settembre perché troppe persone dovevano essere state coinvolte non regge molto. In primo luogo non è detto che effettivamente non siano coinvolte un grosso numero di persone; in secondo luogo ciò che dimostra lo stesso libro di WM1 (che non a caso definisce i mesi vissuti con la Covid19 come “in vino veritas” sottolineando la sbronza che ci siamo presi) bisogna sempre ricordare che la gente vede quel che vuol vedere. Quindi in quel caso specifico l’11 settembre non necessitava di un gran numero di complottisti ma solo un gran numero di persone che credevano ciecamente e ubbidientemente agli ordini di Bush/Cheney.
In vari parti del libro vengono chiamate in questione film e serie tv (L’esorcista, True Detective, Rosemary Baby) che hanno avuto un ruolo nell’alimentare le fantasie di complotto. E anche se questo è sicuramente vero de facto, non pensiamo che possano essere considerati colpevoli di “spalleggiamento”, altrimenti sarebbe come voler cacciare fuori dalla porta alcuni atteggiamenti dei benpensanti per vederli rientrare dalla finestra.
La pensiamo in sintesi come Tiziano Sclavi che fa dire al suo Dylan Dog: ”Se uno si fa influenzare da un fumetto horror allora probabilmente si farebbe influenzare anche da Mary Poppins”.
Quello che secondo noi è dirimente in questi casi è la distinzione fra narrativa e l’operazione scorretta del “tratto da una storia vera”. Per fare degli esempi: scorretto Dan Brown quando nella prima pagina (poi corretta nelle edizioni successive) del Codice Da Vinci scriveva che il Priorato di Sion era realmente esistito e altrettanto scorretto Scott Derrickson quando spaccia film come L’esorcismo di Emily Rose o Liberaci dal male come storie vere.
Ma narrare storie di ogni tipo non può essere mai considerata una colpa, nemmeno parzialmente. Altrimenti si arriva a scambiare causa ed effetto o, peggio ancora a colpire con censure ed altro le cause che non sono tali.
Alessandro Chiometti