Gli strilli e la paura

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Sbraitano, sparlano, sproloquiano, vaneggiano ma soprattutto fanno quello che sanno fare meglio, strillano.
Strillano perché come bambini viziati stanno perdendo quello che sono sempre stati abituati ad avere. Ovvero il controllo sulla vita (e la morte) altrui.
Di questo hanno paura gli ipocriti che oggi strillano ai quattro venti la parola "omicidio" di fronte alla clinica di Udine che ha accolto Eluana Englaro per il suo ultimo viaggio.
Insensibili al dolore altrui, noncuranti della richiesta di silenzio, indifferenti alle sentenze giuridiche, ignoranti dei Principi Costituzionali del paese in cui vivono. Gli ipocriti fondamentalisti religiosi del nostro paese stanno dando fiato a tutti i tromboni in loro possesso, perché vedono sfuggirgli di mano il controllo sulle vite altrui.
Di questo hanno paura. Non di altro.
L’autodeterminazione dell’individuo mette paura a chi da millenni detiene il potere politico e spirituale perché vede in pericolo i suoi privilegi, basati sulla fede ma soprattutto sulla paura e l’ignoranza.
Di Eluana, e delle persone nella sua condizione, se ne sono altamente fregati per vent’anni. Oggi che la legge da ragione ad Eluana (e a suo padre che ne fa semplicemente rispettare la volontà) strillano, perché il loro potere viene meno.
Questo è il punto.
Avete mai sentito un Gasparri, un Della Loggia, un Volontè, esprimersi con tanta forza contro la pena di morte? Certo che no, la pena di morte non intacca minimamente il loro potere, l’autodeterminazione dell’individuo si.
Il resto è pleonastico.
 

Alessandro Chiometti

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