Binario, triste e solitario
Tu che portasti via
col treno dell’amore
La giovinezza mia
(Claudio Villa)
Arriva da Londra la notizia che in questi giorni sta facendo festeggiare tutti i reazionari omo-transfobici e le suffragette al contrario.
Molto più importante del divieto, avvenuto quasi in contemporanea, di Orbàn per i Pride in piazza in Ungheria visto che il declino fascista di quel paese, nel silenzio della sedicente democrazia targata UE, è dato ormai per scontato.
Che invece nel Regno Unito (peraltro in un periodo a guida laburista) si potesse arrivare a prendere una posizione legislativa totalmente antiscientifica e priva di buon senso era molto meno scontato.
I fatti.
La Corte Suprema Britannica ha contraddetto il governo indipendentista Scozzese che aveva previsto il riconoscimento come donne delle persone transgender, che ne facessero richiesta; questo grazie al Gender Recognition Certificate scritto sulle basi dettate dall’Equality Act contro le discriminazioni (atto che rimane in vigore, per adesso).
Questo riconoscendo la fondatezza di un ricorso presentato dal sodalizio femminista (così lo definisce l’ANSA ) “For Women Scotland” per cui il sistema di attribuzione del sesso deve essere solo Geneticamente Binario. Maschio (cromosomi sessuali XY) o Femmina (cromosomi sessuali XX).
Ora, le conseguenze di questa vittoria delle suffragette al contrario (fra cui i nomi spicca quello della scrittrice J.K. Rowling; evidentemente per lei le persone transgender non sono animali sufficientemente fantastici da tutelare) a quanto sembra saranno molto limitate.
I diritti delle persone transgender e le norme anti-discriminazione restano tutte valide, questo stando a quanto si affannano a riportare i nostri mass media; restano assicurati inoltre i percorsi di transizione sanitaria per chi ne farà richiesta.
Per ora, ci permettiamo di aggiungere. Perché le conseguenze delle vittorie politiche frutto della paura, dell’ignoranza e della stupidità dogmatica non sono mai né poche né leggere.
Mentre le suffragette del 1800 lottavano per l’estensione dei diritti, le odierne Terf (Trans-excludent-radical- femminist) lottano per escludere persone dai diritti e, infatti, trovano sponda nei governi più fascisti e reazionari d’Europa e del mondo. Non a caso qui da noi una delle esponenti più in vista delle Terf italiche, Marina Terragni, è stana nominata a gennaio 2025 garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (sic) dal governo Meloni. Fra i suoi principali sostenitori il Presidente della Camera nonché fine teologo Lorenzo Fontana (quello per cui Gesù avrebbe sostenuto che il prossimo a cui dare una mano te lo dovevi scegliere fra gli amici) e il Presidente del Senato Ignazio La Russa su cui evitiamo di aprire una parentesi per ovvie ragioni di spazio.
Attendiamo ora, davvero con ansia, di sapere se ora il Regno Unito (unito forse non per molto), vista la sua pretesa legale di stabilire che il sistema sessuale binario maschio – femmina sia l’unico che possa assegnare i sessi per tutta la durata della vita umana, pretenderà un analisi genetica alla nascita per riconoscere correttamente l’appartenenza agli unici due veri sessi binari. Magari poi inizierà di identificazione forzata con segnalazioni tramite triangoli arcobaleno o simili di tutte quelle persone umane-ma-non-per-le-terf che rientrano nei vari casi di ermafroditismo e pseudoermafroditismo umano (oggi noti come “intersessualità” a causa della nota dittatura del politically correct); i casi riguardano all’incirca 1 neonato su 5000, quindi a spanna oggi ci sono 13600 brittanici umani-ma-non-per-le-terf.
Magari l’infallibile, impermeabile nonché inaffondabile Corte Suprema Britannica ci farà anche sapere se le numerose modelle e attrici ( vedi Hanne Gaby Odiele e valga per tutte il suo coraggio anche per coloro-che-si-sa-ma-non-si-può-dire ) affette da “insensibilità agli androgeni” (e quindi con cromosoma sessuale XY) nella prossima vita dovranno iscriversi alle squadre maschili per fare sport.
[By Myles Kalus Anak Jihem – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=77664215 ]
Ora, non ci interessa e non è compito nostro indagare su quali siano stati i traumi infantili (presumibilmente pesanti) che portano degli individui a pensare che un uomo possa iniziare un faticosissimo e dolorosissimo percorso di transizione sessuale al fine di poter andare a spiare nei bagni le DonneVere™, né di cosa abbiano effettivamente paura queste nel fatto che si possa chiamare “donna” chi non abbia due geni X nei cromosomi sessuali.
Sinceramente non ci interessa neanche sapere come sia possibile definirsi femministe senza aver capito un tubo della Liberazione Sessuale e della riappropriazione libertaria del proprio corpo (donne, uomini o persone non binarie); concetto fondamentale per rivendicare il diritto all’autodeterminazione. Ci limitiamo solo a sottolineare come da questo derivi tutto il loro aberrante atteggiamento antiscientifico contro la Fecondazione Assistita, la Gestazione Solidale Per Altri, gli organi artificiali che da decenni avrebbero potuto sostituire l’utero femminile e quasi tutti i problemi legati alla fertilità femminile se non fosse stato per il boicottaggio sistematico di questi studi.
C’è una cosa che però vogliamo assolutamente evidenziare: questa sentenza è solo una frazione di tutto il letame reazionario che sta piovendo addosso ai sostenitori dei diritti civili nelle c.d. Democrazie Occidentali grazie alla guerra scatenata dai movimenti anti-scelta (sedicenti pro-vita) sull’onda del successo americano di Donald Trump.
Quello che c’è dietro ai supporter del tycoon lo descrive benissimo Wu Ming 1 nel fondamentale saggio contemporaneo “La Q di Qomplotto” e, pur fermandosi alla rivolta di Capital Hill, rende un quadro più che esaustivo di questi movimenti sia in America che in Europa.
Non sappiamo quante sedicenti femministe Terf siano in buona fede ma lo ripetiamo: i danni causati dalle vittorie dovute alle fobie e all’ignoranza non sono leggeri e restano a lungo.
Grazie a questo riconoscimento legale di un sistema sessuale binario (scientificamente inesistente o, quanto meno, ridotto a una caricatura della realtà molto più complessa) è stata aperta la porta a una definizione di “donna” riduttiva e strumentale.
Che nessuno di coloro che oggi festeggia si lamenti se domani la “donna” sarà definita tale solo se riesce ad avere figli.
Nessuno di loro provi a lamentarsi se sarà definita “donna” solo colei che metterà per iscritto la sua contrarietà ad ogni forma di Interruzione Volontaria di Gravidanza.
E che infine nessuno provi a lamentarsi se per un editto di qualche Corta Suprema sarà definita “donna” solo chi accetta la superiorità dell’uomo nella famiglia, di portare veli e burka, di rinunciare ad avere carriere lavorativi in quanto il compito della donna è quello di allevare figli.
Stiamo descrivendo iperboli, lo sappiamo. Azzardate e improbabili.
Ma i diritti che si conquistano dopo millenni di lotte e di sacrifici individuali e collettivi, andrebbero sempre allargati e mai ristretti: perché quando si inizia a negarli è difficile che la macchina reazionaria che mira al controllo dei corpi e delle menti attraverso i corpi si fermi.
L’Homo sedicente Sapiens non impara quasi mai dai suoi errori, quindi se fra qualche decennio leggeremo parole del tipo: “Prima vennero a prendere i trans, e io non dissi nulla perché non ero un trans…” non stupitevi.
Pensateci ora piuttosto a quello che state festeggiando.
Alessandro Chiometti