Cristo si sarà anche fermato ad Eboli, ma in questo viaggio per ben due volte ha fatto tappa poco più su, a Salerno, in un ospedale pubblico, il San Leonardo, diventato un esempio unico di miracolo-sanità. E senza ironia. Una fabbrica dei minacoli come lo iniziano a chiamare dopo che si è saputo della guarigione prodigiosa di Nicola Grippo, un uomo a cui un tumore aveva tolto la speranza e che invece è tornato in salute dopo una preghiera a papa Wojtyla. Un prodigio che ha regalato la vita a Nicola e che ha segnato un passo importante nel cammino verso la santità di papà Giovanni Paolo II. Ma non è la prima volta che una guarigione straordinaria fa alzare gli occhi al cielo, verso il mistero della fede, ai medici del San Leonardo.
Perché anni fa nella stessa struttura un'altra donna è stata graziata,
secondo la Chiesa, per mano divina, questa volta di Padre Pio. E
proprio sulla base della guarigione inspiegabile di Consiglia De
Martino, il 21 dicembre 1998 venne promulgato, alla presenza di papa
Giovanni Paolo II, il decreto sul miracolo necessario per la
beatificazione del santo di Pietrelcina.
Quando Consiglia venne ricoverata in ospedale, il 31 ottobre del 1995,
le fu diagnosticata la rottura di un dotto linfatico, all'altezza del
torace, con la fuoriuscita di circa due litri di liquidi. Per lei,
dissero i medici, c'era poco da fare se non tentare un disperato
intervento chirurgico. La donna allora pregò Padre Pio ed avvertì, come
lei stessa ha raccontato, la sensazione di mani che praticavano una
cucitura nel suo corpo. «Ebbi subito una sensazione di benessere»,
spiegò. E il 2 novembre era guarita. Ma i «casi» in queste storie di
miracoli all'ombra dell'ospedale San Leonardo di Salerno sono tanti,
compresa la data della guarigione di Consiglia, il 2 novembre, che
coincide con quella in cui il vescovo di Salerno Gerardo Pierro ha dato
l'annuncio della guarigione di Nicola.
Orazio Giannella, medico curante della De Martino, non ha avuto
incertezze anni fa nel dichiarare: «La signora è stata veramente
salvata da un miracolo di Padre Pio». Dopo un pellegrinaggio tra
luminari a Catanzaro, Roma, Napoli, per lei non sembrava esserci
futuro. «Ma la mattina del 2 novembre, verso le 10,30 – racconta il
dottore – ero al capezzale di Consiglia, quando mi disse che voleva
andarsene a casa. Sentii sprigionarsi dal suo lettino un grande profumo
di ciclamino e le dissi: "È per questo che ti sei profumata?". Lei mi
rispose che voleva andarsene a casa perché si sentiva bene e che la
notte aveva sognato Padre Pio. Questo è il profumo dei suoi miracoli,
mi disse». Lo stesso profumo che ha sentito la moglie di Nicola Grippo,
Elisabetta, il giorno della prima operazione, tre anni fa. E adesso la
signora Grippo non ha dubbi: «Devono essere insieme, Padre Pio e
Giovanni Paolo II, in Paradiso». Prima nuvola a destra, proprio sopra
l'ospedale San Leonardo.
Maria Corbi sulla prima pagina de La Stampa del 6/11/2006