da La Stampa del 18/3/2008:
La Cei: il sistema di voto deve offrire più democrazia al Paese
ROMA
Sarebbe «auspicabile» cambiare la vigente legge elettorale, secondo monsignor Giuseppe Betori, «per tornare a dare un pò di democrazia a questo Paese». Senza le preferenze «c'è un potere oligarchico di fatto», ha detto il segretario generale della Cei durante la conferenza stampa che ha concluso i lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani. «Il prossimo Parlamento dovrebbe cambiare la legge elettorale e ridare la scelta ai cittadini», il suo auspicio.
Monsignor Betori ha poi ribadito che la Chiesa cattolica «non si schiera per nessun partito». «A tutti i cattolici, candidati ed eletti, richiamiamo i valori fondamentali come punti di riferimento irrinunciabili», ha spiegato in conferenza stampa il presule in riferimento alle questioni "antropologiche", termine con il quale si intendono le problematiche relative alla vita e alla famiglia. A chi domandava come comportarsi di fronte a liste elettorali, come quelle del Partito democratico, che presentano candidati radicali ostili ai valori cattolici, Betori, dopo aver caldeggiato una modifica della vigente legge elettorale, ha spiegato: «Bisogna soppesare il programma e la globalità delle persone di ogni lista elettorale, e scegliere quelle che hanno maggior speranza di difendere i valori che i cattolici ritengono intangibili». «I valori – ha tenuto ad aggiungere Betori – si tengono tutti insieme, non si possono separare il valore della solidarietà dal valore della vita».
Secondo il segretario generale della Conferenza episcopale italiana è anche necessario «svelenire il clima» della campagna elettorale. Il presule ha precisato che l'appello ad un impegno comune sul «problema della spesa», recentemente formulato dal cardinale Angelo Bagnasco, non era un appoggio alle 'larghe intesè. «Il presidente della Cei ha sottolineato che ciascuna parte politica agisce nella propria specifica collocazione», ha ricordato. «Le parole di Bagnasco andavano nella direzione più volte percorsa dalla Cei, così come da alcune istituzioni della Repubblica italiana, di svelenire il clima. Su questo non solo il cardinale, ma tutto il Consiglio permanente della Cei, ritiene che sia possibile collaborare, ciascuno nel proprio ruolo, senza farsi del male». Monsignor Betori ha poi citato le tre associazioni cattoliche impegnate in materia sociale, bioetica e di politiche famigliari – Retinopera, Scienza e vita, Forum delle famiglie – sottolineando che «anche in futuro svolgeranno un ruolo di presenza e coordinamento su queste tematiche, che, a termine delle elezioni, avranno bisogno di un sostegno trasversale».