La presa di potere

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La presa di potere

Non so quanti sono quelli di voi in questi ultimi affannosi anni
abbiano guardato con distacco le vicende politiche italiane; certo è
che i nostri rappresentanti democraticamente eletti ce la stanno
mettendo tutta per far allontanare la gente dalla politica.

Non voglio specificare per chi in questo assurdo sistema bipolarizzato
io ho votato, ne mi interessa per chi abbiate votato voi; purtroppo
quando si parla di Chiesa bisogna mettere da parte i propri ideali
politici, cercare di essere al di sopra delle parti e osservare con il
più assoluto distacco gli eventi per rendersi conto di cosa sta
avvenendo anche nel proprio schieramento politico.

Certo è che il disinteresse per tutto ciò che succede nelle stanze del
potere italiano porta a non rendersi conto di quanto la presenza del
vaticano sia diventata più ingombrante, suadente ed invadente rispetto
a qualche anno fa.

Siamo di fronte oggi ad un pericolo di restaurazione del potere
temporale del clero che a quanto posso ricordare non ha mai avuto
uguali nei trent'anni di cui sono testimone.

Il bipolarismo all'americana che si è andato istaurando nel nostro
paese nell'ultimo decennio ha portato ad uno scontro frontale di due
schieramenti, che sono diventati sempre più uguali tanto nella politica
estera che in quella interna. La differenza fra i due poli è oramai è
riconducibile agli attacchi personali che subiscono i leader, dal
conflitto d'interesse del cavalier Berlusconi ai finanziamenti
sovietici di D'Alema.

Tutto ciò ha svuotato il significato della parola "politica" ed oggi se
si dice "è un politico" questo ha quasi sempre un significato
dispregiativo nel linguaggio comune.

Ma la politica è alla base della democrazia, e disprezzare la politica significa minare le fondamenta di questa.

Sulla democrazia italiana in questi giorni difficili incombono due pericoli, uno improbabile ed uno verosimile.

Il pericolo improbabile a mio parere è quello della degenerazione in
una dittatura neofascista; la tentazione di consegnare ad un uomo
forte, capace ed illuminato tutti i poteri in modo di far scomparire le
beghe dei partiti che hanno attenagliato l'Italia nei 50 anni della
nostra giovane democrazia, è sempre stata presente nel popolo italiano
che con il cosidetto "uomo forte" è sempre andato molto d'accordo.
Basta pensare che tutt'ora i due schieramenti hanno bisogno di un
leader che li rappresenti e che con il suo carisma riesca coprire i
laghi vuoti che presentano i programmi della loro coalizione, l'assenza
di questo porta alla sconfitta nelle urne.

Tuttavia ritengo questo pericolo improbabile per due motivi:
 

1.     perché nonostante la debolezza e
l'inettitudine politica attuale non ci sono le forze militari interne
sufficienti per appoggiare una tale presa di potere senza far cadere il
paese in una guerra civile che durerebbe a lungo.

2.     Perché a livello europeo non è possibile pensare ad uno stato dittatoriale.

Il pericolo molto verosimile consiste invece nella irresistibile ascesa politica da parte della chiesa.

La strategia politica di Papa Woitla è stata impeccabile, oltre a
consolidare e rinforzare il consenso del clero nelle classi che da
sempre l'appoggiano è andato man mano conquistando la parte più ribelle
della sinistra, da Rifondazione Comunista al movimento No Global che
oramai guardano a lui come un nuovo Che Guevara che si eregga a
paladino di un globalizzazione più giusta, che condoni il debito dei
paesi poveri e che come d'incanto liberi il cielo terrestre dalle nubi
di smog che i cattivi capitalisti continuano a riversarci.

Se a questo si aggiunge il buonismo della sinistra moderata, la
xenofobia religiosa dell'ultradestra e della lega nei confronti degli
extracomunitari, il peso degli ex DC nei due schieramenti il quadro è
completo.

E cosi mentre il popolo di destra, da sempre cattolico, timoroso di
Dio, antiabortista (almeno in pubblico), moralista e che ogni giorno
ringrazia il Papa per aver fatto cadere l'impero del male Sovietico,
non potrà che gioire al ritorno del Papa Re; anche il popolo di
sinistra gioirà nelle piazze perché grazie alla figura di Papa Woitla
finalmente trionferanno i valori di uguaglianza, giustizia sociale,
fratellanza, solidarietà che si sono cercati prima nel Comunismo e poi
nella Socialdemocrazia.

Papa Woitla ha unito il mondo politico italiano, nelle piazze e nel parlamento.

Ed ora il medioevo, le crociate e l'inquisizione rischiano di non
essere più solo dei paragrafi dei libri di storia, ma il nostro futuro.

14 Marzo 2005   |   articoli   |   Tags: