* Francesco Pullia su Notizie Radicali
Ormai, grazie all'arrendevolezza dei laici, lo sfondamento è compiuto e siamo arrivati ad una sorta di Porta Pia inversa e contraria. Le religioni confessionali e istituzionalizzate manifestano sempre più il loro volto antireligioso e anticompassionevole brandendo il credo come un'arma micidiale minacciosa per l'umanità.
Non c'è differenza tra l'imam torinese che incita all'odio contro ebrei e cristiani e il presidente della Conferenza episcopale italiana che, non da meno, punta l'indice su coloro che non si adeguano, e cioè sottomettono, alle direttive vaticane.
Certo, con un papa che un giorno sì ed uno no, ritenendosi depositario del volere divino (povero Dio!) si intrufola nella nostra vita privata, nei nostri letti, nelle nostre coscienze minacciando lamelle infernali (speriamo che intanto in terra non si ricominci ad accenderne altre), stabilendo chi è buono (praticamente quasi nessuno, tranne ovviamente le gerarchie ecclesiastiche, Luigi Bobba, la Binetti, con l'aggiunta di Mastella) e chi invece sconterà l'implacabile verdetto nel giorno del giudizio (vale a dire il resto dell'umanità, tra cui naturalmente noi) è difficile andare avanti.
Ma è altrettanto difficile fare progressi sulla via della tolleranza e della libertà religiosa anche con un ceto politico e istituzionale conformista, bacchettone, prono, totalmente privo di senso dello stato.
E non mancano le chicche. Un quotidiano locale ha, infatti, riportato la notizia che un certo Bernardo Provenzano attualmente detenuto nell'ala del 41 bis della casa circondariale di Terni, una volta a settimana riceve la visita del cappellano che addirittura celebra appositamente per lui una messa cui, citiamo dal giornale, "il padrino partecipa con attenzione". E ancora: "Quello con il sacerdote, insieme all'incontro mensile con i familiari, è l'unico contatto "esterno" diretto di Bernardo Provenzano. Ventidue ore giornaliere da trascorrere in cella, in totale isolamento così come le due di "aria", che l'ex primula rossa della mafia inganna in gran parte con la Bibbia tra le mani. Una lettura approfondita che va avanti dal suo ingresso a Sabbione (località dove si trovano le carceri ternane, n.d.r.) e che ultimamente lo ha spinto a chiedere e ottenere una nuova copia del testo sacro".
Santo subito?
Un'altra chicca. Da un altro quotidiano a tiratura regionale apprendiamo che tra le schede nulle dei votanti al congresso provinciale dei democratici di sinistra ternani non sono mancate preferenze per mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, Narni, Amelia, nonché ispiratore della Comunità di Sant'Egidio. Complimenti, senz'altro, per mons. Paglia, che è riuscito a fare breccia sui militanti dell'ex Pci e che, in un certo senso, dimostra di essere più vicino ai sentimenti della gente dei politici umbri (rossi, non di vergogna ma di appartenenza) arroganti, spavaldi, drammaticamente sordi, che si comportano come capi bastone arroccati nei loro intoccabili feudi.
Ciò che accade in una piccola provincia come Terni, dove tra l'altro è stato trasferito, in una struttura religiosa, il pruriginoso padre Fedele, alias il Rocco Siffredi dei frati, non è episodico né casuale ma è metafora di quanto, a livello più generale, si verifica nel resto di un paese come il nostro dove, come giustamente, lamentava domenica scorsa, con toni molto preoccupati e preoccupanti, Souad Sbai, leader della comunità delle donne marocchine in Italia, le cosiddette femministe, che tanto si affannavano e sbracciavano negli anni settanta, si sono dileguate e ci s'appella ad un'ipocrita e squallida concezione di tolleranza per giustificare, e finire per legittimare, violenze e sottomissioni legate alla disciplina cranica.
Qualche protagonista della stagione dei diritti civili, poi, ha deciso di traslocare, armi e bagagli, all'altra sponda, cioè Oltretevere, e di farsi testimonial del "Family day"…
A proposito, non si capisce come mai tanto accanimento in difesa del matrimonio e della famiglia venga proprio da parte di una classe, o casta che dir si voglia, come quella clericale, che non può sposarsi.
Evidentemente c'è qualcosa che non quadra… E' sbagliato,tuttavia, imputare un'indebita intromissione esclusivamente ai vertici vaticani (che hanno ormai reiteratamente violato lo stesso concordato). La vera responsabilità va addebitata, come già abbiamo detto, ad una sorta di scollamento, verificatosi a livello politico, a causa del quale, per opportunismo e complicità, si è fatto sì che le istituzioni confessionali (non solo ecclesiastiche, quindi) venissero gradualmente ad occupare spazi sempre maggiori abbandonati sia dalle istituzioni statali che dalla politica in senso stretto.
Non meravigliamoci, dunque, se il 51% degli italiani, martellati dall'imponente schieramento mediatico, giungono ad approvare il continuo interventismo dello Stato vaticano su tutto, dai comportamenti individuali al calcio.
E non meravigliamoci se, purtroppo, qualche magistrato (come, d'altronde, accadeva in Afghanistan con il regime talebano) si arroga di essere interprete di qualche "opus Dei". Laici, liberi religiosi, animati da profondo amore per la vita, fino a quando s'intende dormire?