(perché non possiamo votare in Spagna?!)
Madrid, 4 feb – A poco più di un mese dalle elezioni politiche
spagnole, lo scontro tra il governo socialista di Zapatero e la Chiesa
cattolica si fa sempre più aspro. Nel corso di una conferenza stampa di
presentazione della campagna elettore del PSOE, il segretario
organizzativo del partito di governo Josè Blanco ha dichiarato che dopo
le elezioni del 9 marzo "niente sarà più uguale nelle relazioni con la
gerarchia cattolica".
In caso di vittoria del PSOE, secondo Blanco, "si dovranno fare passi definitivi verso l'autofinanziamento della Chiesa" perché "esiste una situazione concreta, che è l'accordo tra la Chiesa e lo Stato, che deve essere ridiscusso perché la gerarchia ecclesiastica lo sta ridiscutendo tutti i giorni cercando continuamente lo scontro con il legittimo governo di Spagna". Blanco ha escluso di voler rescindere gli accordi tra la Chiesa e lo Stato che risalgono al 1979 ma ha specificato che è stata la stessa gerarchia ecclesiastica a esprimere il proprio desiderio di autofinanziarsi anche se ancora non lo ha fatto perché, ha detto ironicamente Blanco, "questo obiettivo è per loro ogni giorno più difficile perché hanno ogni giorno meno seguaci". Le dichiarazioni del numero due del PSOE arrivano dopo che i vescovi spagnoli hanno diffuso una nota, lo scorso giovedì, nella quale si chiede esplicitamente ai cattolici "di appoggiare con il proprio voto quei partiti politici che non riconoscono né implicitamente né esplicitamente una organizzazione terroristica come interlocutore politico". Il riferimento è ai negoziati impostati dal governo socialista con l'organizzazione armata ETA che avrebbero dovuto portare ad un cessate il fuoco permanente ma che si sono risolti in un totale fallimento. I vertici del PSOE non hanno gradito affatto questa nota della gerarchia ecclesiastica con la quale si chiede chiaramente ai cittadini spagnoli di votare per il Partito Popolare (PP) di Mariano Rajoy, conservatore, di destra, contrario a qualunque forma di dialogo con gli indipendentisti baschi e in ottimi rapporti con i vertici della Chiesa cattolica. Il capo di governo José Luis Rodríguez Zapatero ha criticato apertamente la gerarchia ecclesiastica "per essere caduta nella tentazione di usare il terrorismo" scatenando la reazione dell'arcivescovo di Toledo e vicepresidente della Conferenza Episcopale Antonio Cañizares che ha dichiarato: "la Chiesa non starà mai zitta, questa parola non potrà mai essere posta sotto silenzio dai poteri di questo mondo".