Nel Consiglio comunale del 17 giugno 2007 ho presentato una mozione per l’istituzione a Roseto degli Abruzzi di un registro delle unioni civili, il quale avrebbe avuto valore nel solo territorio comunale, non avrebbe interferito con i registri anagrafici e non sarebbe entrato nel merito delle tutele previste dal diritto di famiglia.
Proponevo uno strumento di grande valore simbolico e di civiltà che avrebbe avuto la funzione di riconoscere piena cittadinanza ai nuclei familiari che si sono costituiti non in forza del matrimonio religioso o civile, ma in presenza di solidi e duraturi vincoli affettivi o per reciproca assistenza morale e materiale. Le conseguenze sul piano amministrativo sarebbero state limitate all’assistenza sociale.
Si trattava di una proposta sensata e ragionevole, con la quale invitavo il Consiglio a riconoscere nuove forme di convivenza e a riscoprire il primato dell’amore e della solidarietà oltre i limiti del contratto scritto ed oltre il modello consolidato di famiglia. Ho fatto presente che molte città, tra cui Pisa, Firenze, Empoli, Perugia, La Spezia, si sono dotate da un decennio di tale registro e altre ancora stanno seguendo questo esempio.
Ho ricordato opportunamente in Consiglio che . le unioni civili erano previste nel programma del governo Prodi (a pag. 72), che i Democratici di Sinistra avevano appoggiato incondizionatamente la prima proposta di Grillini, poi quella dei PACS e dei DICO della Bindi e della Pollastrini, e che 60 deputati della Margherita, nonostante i moniti della CEI, avevano sottoscritto i DICO nella convinzione che i diritti civili non possono essere mai negati.
Con tali premesse e con una maggioranza dell’80% del centrosinistra nel Consiglio comunale questa mozione non avrebbe dovuto incontrare, quindi, il minimo ostacolo, ma così non è accaduto.
Tre consiglieri dei DS hanno abbandonato l’aula e il capogruppo dello SDI Rosa nel Pugno non ha partecipato alla votazione per i suoi principi etico-religiosi . Al voto erano presenti 15 consiglieri e il risultato è stato il seguente : 11 contrari (DS, Margherita, FI, AN) , 2 favorevoli (Sinistra Democratica, Verdi-Comunisti italiani), 2 astenuti (SDI Rosa nel Pugno).
Motivo principale della bocciatura : è una proposta radicale che tende a spaccare la maggioranza.
Ho espresso pertanto il mio sdegno perché nel Consiglio di Roseto la laicità, che è anche rispetto e tutela delle minoranze, è calpestata e svenduta per opportunismo e convenienze politiche e viene dimenticata la nostra responsabilità di amministratori tenuti a salvaguardare i diritti di tutti i cittadini.
I DS e la Margherita, con il loro voto contrario, hanno rinunciato alla loro cultura e alle loro idealità pur di non urtare la sensibilità di nessuno : ecco come si preannuncia la formazione del nascente Partito
Democratico a Roseto.
Roseto, 18/07/2007
Pasquale Avolio
Consigliere comunale Movimento Sinistra Democratica