Avevo deciso di non commentare la notizia delle accuse rivolte a Don Gelmini. Troppi nervi scoperti e troppo oscura la situazione che è ancora tutta da definirsi.
Purtroppo (e lo dico senza ironia), non posso invece far finta di niente di fronte alla linea scelta dal prelato per la sua difesa mediatica.
Nella foga di dimostrare subito la sua estraneità ai fatti contestati il prete modello della destra italiana si è scagliato contro le categorie che a sua opinione vogliono colpire la chiesa in ogni parte del mondo e in Italia in particolare. I laicisti, i giudici anticlericali, gli ebrei corretti subito con i massoni.
Tralasciamo di approfondire lo sproloquio sulla lobby laicista che oramai salta fuori ogni qualvolta un prete ha un callo che gli duole… ma… Don Gelmini…. “giudici anticlericali”? Ma suvvia, siamo seri… se al giudice Tosti che ha provato a sostenere le ragioni di chi non vuole i crocifissi nelle aule giudiziarie e nei luoghi pubblici è stato praticamente impedito di esercitare…. ma di che giudici anticlericali va cianciando?
Gli Ebrei? Va bene che si è corretto subito… ma si è accorto che ha peggiorato le cose? Suvvia Don Gelmini… i Massoni… ma a che si riferisce? È a conoscenza di lobby deviate come la P2 che influiscono sulla vita sociale? Allora denunci alle autorità competenti non sbraiti sui giornali cose che non può dimostrare… lo sa che c’è la libertà di associazionismo in questo paese e che le massonerie hanno pubblicato tutti gli elenchi dei loro aderenti?
E a proposito, lo sa che colui che faceva parte di logge massoniche deviate (Cav. Silvio Berlusconi tessera P2 1816) lei lo ha fatto applaudire tante volte dai suoi ragazzi e gli ha procurato un congruo numero di voti?
Mi dia retta Don, si rilassi, prenda fiato e rifletta nella pace delle sue (tante) tenute… ed anche se ad accusarla sono solo “due tossici” da lei cacciati come scrivevano con estrema eleganza i suoi amici del “Giornale dell’Umbria”, non è certo colpa di ebrei, massoni e laicisti se questo mondo è così duro. Se la prenda semmai con chi l’ha creato, lei che ci crede.
Alessandro Chiometti