La notizia è di quelle che lascia sgomenti.
Il VICEPRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA, Roberto Calderoli, vuole organizzare dei “maiale-day” sui terreni destinati alla costruzione di moschee, in modo da profanarli e far si che non le costruiscano.
Il mio disgusto è tale che non riesco neanche a trovare le parole migliori per definire questa oscenità.
Mi sento profondamente offeso come italiano, ma penso che prima di tutto sia mio dovere, proprio come italiano, chiedere scusa a tutti gli islamici delle parole di quello che purtroppo è un mio autorevole rappresentante parlamentare.
Mi chiedo come si possa tollerare una tale istigazione all’odio e al razzismo in una Repubblica Antifascista e che mette l’uguaglianza di tutti i suoi cittadini fra i suoi principi costituenti; non sarebbe tollerabile neanche al bar dopo il decimo grappino, figuriamoci dal vicepresidente del senato in veste ufficiale.
Poi ci chiediamo da dove nascono l’odio, l’ignoranza e l’intolleranza? Nascono qui. Dai nostri rappresentanti. Da Calderoli certo, ma anche da tutto il nostro parlamento che evidentemente non sa dotarsi di un codice deontologico di comportamento degno di questo nome. Altrimenti oggi, questo amante dei suini, sarebbe stato costretto alle dimissioni o allontanato per lungo tempo dalle aule parlamentari.
La strada per diventare un paese civile è lunga e faticosa, purtroppo i nostri rappresentanti non la stanno neanche percorrendo.
Alessandro Chiometti