Giovedì scorso, il xx settembre, si è svolta a Roma una manifestazione in ricordo della Breccia di Porta Pia, che nel 1870 segnò la fine del potere temporale della Chiesa Cattolica in Italia. O almeno questo è ciò di cui la storia tenta di convincerci…Perché in realtà il povero Peppino (alias Garibaldi) ci aveva visto lungo quando dichiarò “l’Italia è fatta! Ora bisogna fare gli Italiani!”. Tant’è che gli Italiani, dopo ben 137 anni, sono ancora “in fase di costruzione”, e molto arretrata!
Infatti, le testimonianze dei vari parlamentari laici, con particolare riferimento all’intervento dell’On. Maurizio Turco della Rosa nel Pugno, hanno messo in evidenza per l’ennesima volta come il potere economico del Vaticano, e di conseguenza la sua influenza politica, stia tuttora “intossicando” le arterie principali del nostro Paese alla stregua di una linfa velenosa, che lo mantiene costantemente assopito, impedendogli di stare al passo con le altre Nazioni Europee in materia di riforme sociali.
Notizie clamorose su “santi”, ma gravissimi misfatti che, invece di trasformarsi in scoop, vengono sistematicamente e misteriosamente ignorate dai mass-media; fascicoli che scompaiono; persone che scompaiono! Conti bancari esteri rimpinguati da fonti decisamente sospette; corruzione; collusioni con la malavita organizzata, ingerenza politica “sotterranea” (oltre quella esercitata alla luce del sole…).
Nell’ambito di questo oltraggio generale alla laicità dello Stato, prerogativa di tutti i Paesi civili, noi cominciamo semplicemente a prendere atto dell’ipocrisia della Chiesa in merito agli argomenti del sesso e della castità, ostinandoci tra l’altro, in molti casi, ad attribuire questo fetido marciume non tanto al marciume generale di un’Istituzione “assatanata” di potere, quanto all’umana debolezza di qualche suo rappresentante un po’ viziosetto…
Caro Peppino, eccoli i tuoi Italiani!!! Gira e rigira ce l’hanno fatta a trasformarli in un gregge…
Certo, è duro dover riconoscere che le nostre presunte guide spirituali ci stanno prendendo per i fondelli da secoli e secoli, ma c’è da augurarsi che l’espressione giusta non diventi “per omnia secula seculorum…”!
Raffaela Trequattrini