… in tutta la chiesa cattolica, secondo Mons. Fisichella in una nota puntata di annozero.
dal Corriere di Aversa e Giuliano
Pedofilia, don Marco Cerullo condannato:
6 anni e 8 mesi
E’ stato condannato a 6 anni 8 mesi don Marco Cerullo, il sacerdote di Villa Literno arrestato nel dicembre del 2007 con l’accusa di aver compiuto abusi sessuali ai danni di un ragazzino di 12 anni. Una pena che è andata oltre la richiesta del Pm di condannarlo a 5 anni. Il verdetto di primo grado è stato emesso dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Chiaromonte, che ha disposto anche una provvisionale di 50mila euro, immediatamente esecutiva a carico del sacerdote. Cerullo, che ha chiesto il giudizio abbreviato, all’epoca dei fatti esercitava come vice parroco, nella chiesa del Santissimo Salvatore a Casal di Principe, e secondo fonti inquirenti fu sorpreso dai carabinieri in flagranza di reato. Un fatto grave che ha scosso le comunità di Casale e Villa Literno, ma sul quale la Diocesi di Aversa non ha mai voluto prendere posizione, chissà se lo farà adesso.
L’arresto
Il sacerdote fu arrestato in una zona di campagna tra Casal di Principe e Villa Literno, ad ammanettarlo furono i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Casal di Principe: i militari notarono un’auto ferma in una stradina isolata, si sono avvicinati è secondo le accuse, contestate dal Pm Ricci, e secondo la tesi accusatoria notarono che il parroco stava costringendo il ragazzino a subire un atto orale. Cerullo, secondo fonti legali, vistosi scoperto avrebbe tanto di scappare: mise in moto l’auto costringendo i carabinieri ad un inseguimento, lo raggiunsero quando la sua macchina rimase bloccata in un punto in cui la strada campestre è diventata impercorribile.
Il ragazzino
Don Marco Cerullo, difeso dall’avvocato Carmine Uccisero, aveva contatti con il 12enne non solo perché era il suo insegnante di religione in un scuola media (secondaria di primo grado) di Villa Literno, poi essendo dello stesso comune di residenza del ragazzino era considerato dalla famiglia dell’adolescente una figura di riferimento. A tutela degli interessi del ragazzino: la madre ha nominato l’avvocato Costantino Puocci, mentre il padre ha dato mandato di essere tutelato in sede dagli avvocati Sergio Cavaliere e Giacomo Cassandra.
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segnalato da: Galileo