Il vescovo lefebvriano Richard Williamson dovrà ritrattare le sue dichiarazioni negazioniste della Shoah per essere ammesso a funzioni episcopali nella Chiesa». Lo afferma una nota della segreteria di Stato Vaticana. «Le posizioni di Mons. Williamson sulla Shoah – aggiunge la nota – sono assolutamente inaccettabili e fermamente rifiutate dal Santo Padre». (ANSA)
Fin qui la notizia.
Nessuno fra i tanti commentatori ed esperti vari che ogni giorno ci propinano opinioni e distinguo su ogni fatto di attualità, sembra essersi accorto delle devastazioni mentali e morali contenute in questa notizia.
Eppure è evidente: il vescovo sostenitore dell’antisemitismo non viene cacciato a calci (questa è la prima vera notizia) né gli si chiede di CAMBIARE IDEA magari attraverso un programma di rieducazione che comprenda soggiorni ad Auschwitz (questa è la seconda vera notizia).
Al vescovo Williamson si chiede invece di MENTIRE!
Questa è la notizia principale che nessuno ha avuto il coraggio di mettere in evidenza, come se non fosse già evidente!
QUESTO DOVEVA SEMMAI ESSERE IL TITOLO DELLA NOTIZIA:
IL PAPA CHIEDE AL VESCOVO WILLIAMSON DI FINGERE!
Egli dovrà emettere un semplice comunicato verbale dove in pratica deve dire: "scusate, scherzavo".
("Altrimenti che figura ci fai fare?" gli avrà detto Benedetto XVI)
Coloro che sono riusciti a conservare il senso della consapevolezza, in un mondo ottenebrato dalle mistificazioni, non possono non accorgersi che questa MORALE FONDATA SULLA FINZIONE è la vera causa profonda dei tanti mali che affliggono la nostra decadente società.
Il fatto che coloro che sono considerati guide morali e spirituali ricorrano a questi espedienti ipocriti, costituisce un vero e proprio VIRUS che si insinua nel sistema cervello-mente, sconvolgendo il senso della realtà, convalidando una intera mentalità fondata sulla finzione, sulla verità ufficiali che nascondono sempre le "vere" verità, mai ammesse perché scomode.
La società italiana, che più di tutte ha avuto la disgrazia di essere permeata da questa finta morale fondata sull’ipocrisia, curiosamente è il Paese dove la regola principale sembra infatti essere: si fa, ma non si dice.
Anzi: si fa, si pensa, ma la si racconta diversamente.
E dire che è proprio questa doppia morale che ha permesso a Pio XII di tacere sullo sterminio degli ebrei, ma di salvare zelantemente moltissimi gerarchi nazisti dal processo di Norimberga fornendo (oltretutto illegalmente) passaporti diplomatici della Santa Sede.
Persino Mengele, il medico torturatore di bambini, sui quali faceva esperimenti, è stato salvato dalla giusta condanna che avrebbe meritato, proprio dalla chiesa che, a quanto pare, si impietosisce solo per gli embrioni, per i feti e per i malati terminali non più coscienti. Mai per gli esseri umani coscienti, che devono solo soffrire. (Saranno mica malati di sadismo?)
Naturalmente, è bastata qualche "dichiarazione ufficiale", sia pure fuori tempo massimo, per farsi un bel maquillage, rinnegando amicizie e alleanze scomode. Cosicché in una surreale revisione storica, Pio XII avrebbe addirittura salvato "molti ebrei", ma nessuno sa spiegare quanti, quando e come!
Eppure gli italiani la domenica sono ancora sotto quella finestra di piazza san Pietro, ad emozionarsi e ad applaudire, esattamente come facevano i loro nonni in un’altra piazza, non molto distante, solo che c’era un balcone anziché una finestra, dove gioivano e gridavano ad ogni paranoico annuncio di guerra contro i nemici di Roma, siano essi sconosciuti abissini o plutocrati inglesi.
Da allora non è cambiato nulla: anche 70 anni fa vinceva la retorica, il saper dire le cose in un certo modo, il proclamare dichiarazioni ufficiali, le manipolazioni della realtà, la recitazione teatrale. Ancora oggi è sempre ai "nemici di Roma" che si dichiara guerra promuovendo crociate. Certo, il senso è un po’ diverso, ora si tratta della "chiesa di Roma" e non della Roma fascista (ma sono poi così diverse?). Anche le armi sono più sofisticate, non più carri armati rattoppati, ma VIOLENZA PSICOLOGICA a tutti i livelli: nella scuola, a partire da quella materna, nella società, nell’informazione, nella politica.
Da questi modelli di "moralità" cattolica fondata sulle teoriche parole e non sulle rette azioni, non poteva che venire fuori la società insanabilmente corrotta e deviata che è sotto gli occhi di tutti, senza che nessuno possa però fare nulla, perché non c’è vera consapevolezza nella gente, nemmeno tra coloro che intuiscono che qualcosa non va, perché le menti sono troppo ottenebrate dalla TV, dalle convenienze, dalle furbizie, dal lasciamo perdere, dal pensare ai fatti propri, dalle piccole esigenze quotidiane, dalle vicende del grande fratello, dalle realtà sempre più virtuali, finte, ipocrite, false.
Luigi M Nicolai