Abbiamo letto con interesse la dichiarazione rilasciata di recente dal prof. Vescovi in merito alla svolta del presidente Usa Barack Obama di rimuovere i limiti al finanziamento pubblico alla ricerca sulle staminali embrionali.
Secondo il prof. Vescovi fare ricerca su cellule staminali embrionali sarebbe anacronistico a fronte della possibilità di farlo su staminali adulte. Così stando le cose, pare evidente al nostro luminare che le motivazioni scientifiche per proseguire nella ricerca sulle embrionali siano del tutto pretestuose, e nascondano gli interessi economici di nazioni e laboratori “che hanno investito molto, 20-30 anni di ricerca, sugli studi delle embrionali e […] perderebbero i diritti sulle loro scoperte”.
Il ragionamento, apparentemente tanto ragionevole, ci sembra davvero capzioso.
Il prof. Vescovi ritiene che la ricerca sulle staminali embrionali sia inutile, uno spreco di risorse: ma è per questo che l’amministrazione Bush avrebbe bloccata? Non nascondiamoci dietro ad un dito: lo stop ai finanziamenti pubblici alla ricerca sulle staminali embrionali è stato determinato dall’acquiescenza della precedente presidenza USA a pregiudizi ideologici e religiosi, non da altre ragioni, men che meno scientifiche.
Lascia perplessi, quindi, che uno scienziato non plauda alla decisione di rimuovere quegli ostacoli e consentire ad altri di accedere su un piede di parità ai finanziamenti pubblici, misurando le rispettive proposte di ricerca su basi scientifiche, comunque la pensi circa il merito di quel filone.
D’altra parte altri scienziati, non meno titolati del prof. Vescovi, rinvengono nel filone di ricrca orientato sulle staminali embrionali una speranza di cura per molte patologie.
Pretestuose, così giudica tali motivazioni il nostro, meri paraventi di interessi economici.
Ammettiamo pure che dietro quel filone di ricerca vi siano interessi economici: cosa ci sarebbe di male? Non sarebbe molto più assurdo permettere a pregiudizi ideologici di mandare al macero anni ed anni di ricerca e milioni di denari spesi, invece di valorizzarli per raggiungere il comune obiettivo di giungere alla cura di molti mali che ci affliggono?
Ma, soprattutto, basta questo a squalificare quel tipo di ricerca? Forse che, come sembra dirci il prof. Vescovi, l’unica ricerca giusta è quella non legata ad interessi economici?
Strana affermazione. Presa sul serio ci impone un atteggiamento distorto di fronte alle ipotesi di ricerca che si presentino a chiedere accesso a finanziamenti pubblici. Non dovremmo più chiederci “Quanto è seria? Quante possibilità di successo ha?” ma “Quali interessi economici ci sono dietro?”.
E così sia. Prof. Vescovi, le chiediamo allora: quali interessi economici ci sono dietro la sua ricerca? Quanto ha investito Lei da un punto di vista professionale nella ricerca su staminali adulte e quanto chi finanzia il suo progetto? Quanto perderebbe dall’affermazione di un diverso filone di ricerca?
Celiamo, non ci risponda, per carità. Francamente, a noi che non abbiamo altro interesse che il successo della ricerca, non sembrano questioni rilevanti.
Massimiliano Bardani