All’armi!! All’armi!! c’è l’ennesimo attacco laico-ateo-relativista-
E che ci fanno gli uomini che si occupano della salvezza delle anime con una banca?
Ma è ovvio, ci fanno transitare le tangenti in modo che i soldi (e le anime, of course) alla fine del tragitto all’interno delle sacre mura risultino lindi e pinti come il sederino di un neonato.
Dato che abbiamo tirato in ballo i sederi, parte anatomica che ha sempre un suo fascino, continuiamo a parlare di quello che fuoriesce da codeste parti anatomiche. Ovvero la più prosaica merda.
Questo libro (“Vaticano S.p.A.” di GianLuigi Nuzzi, ed. Chiarelettere 2009) racconta di un fiume di merda, ovvero di denaro (N.B. non è certo l’autore di questa recensione ad averlo definito “lo sterco del diavolo”). Fiumi di denaro che sono composti dalla granparte delle tangenti versate ai partiti politici nella, triste, recente storia italiana.
Pensavate forse che le centinaia di miliardi spartite dai partiti politici della prima repubblica per l’affare Enimont (tanto per fare un esempio) siano forse transitate nei paradisi fiscali tropicali? E perché mai quando a pochi passi da casa nostra c’è una banca che non risponde a nessuna legge se non quella del Vaticano, per cui occorrono rogatorie internazionali per avere informazioni sui destinatari degli enormi flussi di denaro (informazioni che fra l’altro nessuno è tenuto a dare)? Come si suol dire c’est plus facil, o no?
Le cattolicissime anime belle che pensavano che gli scandali finanziari della loro chiesa si fossero conclusi con l’allontanamento (neanche tanto forzato in verità) di Mons. Marcinkus si dovrebbero (ma quando mai…) ricredere. Sono cambiati i nomi, ora si dovrà parlare della santità di Mons. De Bonis, ma i fini e i mezzi non sono cambiati di una virgola.
Lo IOR è sempre lo IOR, ma il fatto grave è che i cattolici sono sempre i cattolici la cui mano destra non sa cosa fa la sinistra e continuano a far versamenti ai conti correnti di fondazioni pie per salvarsi l’anima; noncuranti di cosa ci fanno quelle fondazioni con i soldi e incuranti, soprattutto, di chi le gestisce.
Se volete scoprire chi è l’omissis che ha fatto transitare miliardi di miliardi da un conto all’altro fino a ritirarli puliti non vi resta che leggere questa raccolta di documenti dell’archivio segreto di Monsignor Renato Dardozzi (1922-2003).
Leggetevela voi, maledetti laici-atei-relativisti-
J. Mnemonic