Il Consiglio Comunale di Perugia ha ritenuto opportuno convocare un Consiglio grande aperto alla cittadinanza sul tema dell’eventuale istituzione del registro comunale dei Testamenti Biologici.
Presenti oltre ai promotori delle raccolte di firme per l’istituzione di questo registro anche gli eterni avversari dei diritti umani e civili, ovvero gli ultra-integralisti cattolici della ben nota associazione “Scienza e vita” e del sedicente “Forum delle famiglie”, reduci tra l’altro da una grossa vittoria a livello regionale con una legge di stampo formigoniana che premia la scelta della scuola privata e ignora le coppie di fatto.
Noncuranti della inferiorità numerica (molto maggiore la presenza di cittadini favorevoli all’istituzione del registro) gli integralisti religiosi locali non hanno esitato nel dar sfoggio della loro cronica mancanza di argomenti.
L’avvocato del sedicente “forum delle famiglie” dopo aver in pratica sostenuto a viva voce che tre gradi della magistratura italiana si sono sbagliati nell’interpretazione della Legge e della Costituzione sulla vicenda di Eluana Englaro (è risultato evidente che riteneva di dover essere lui il giudice supremo della contesa) non ha trovato di meglio che paragonare il Testamento Biologico alle mutilazioni genitali femminili per sostenere l’illegalità dell’autodeterminazione umana (preciso che non mi sto inventando niente, nonostante il buon senso potrebbe indurre a pensare il contrario).
Poi è stata la volta dei due rappresentanti di “Scienza e Vita”, il primo non ha trovato niente di meglio che dare del “nazisti” ai sostenitori del registro, la seconda ha ritenuto opportuno sollevare quisquilie di carattere burocratico come il fatto che un eventuale registro comunale sarebbe dovuto essere reperibile 24h al giorno sette giorni su sette. Chissà perché, forse nella sua visione distorta da avemmarie e dogmi medievali i sostenitori del testamento biologico hanno così fretta da interrompere le cure ai loro parenti da non poter aspettare il lunedì mattina.
Fra un intervento integralista e l’altro si sono alternati i rappresentanti delle raccolte di firme, fra cui Mina Welby, che hanno provato a tenere la barra sulla questione di cui si stava parlando e non lasciarsi trascinare in piccole meschinità che ben caratterizzano chi le propone. Non sto qui ad elencare i tanti buoni motivi che ci portano ad auspicare una sua istituzione, chiunque sia interessato può trovarne a bizzeffe in rete.
Come detto la presenza del pubblico in sala era chiaramente favorevole all’istituzione del registro, speriamo che questo sia di buon auspicio e serva anche a far cambiare il primo Disegno di Legge Perugino che vedrebbe il registro subordinato alla autenticazione da un notaio. Cosa che di fatto renderebbe inutile e superflua la sua istituzione.
Alessandro Chiometti