Vietato ai minori!

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Può capitare di accendere il televisore ed osservare una coppia guardarsi negli occhi, avvicinarsi, baciarsi sulle labbra, a volte con la lingua, toccarsi, strofinarsi e finire a fare sesso in qualsivoglia posizione per poi rimanere avvinghiata in un abbraccio al termine dell’amplesso. Tutto questo in fascia protetta e dopo aver sintonizzato l’apparecchio sul canale del National Geographic. Com’è possibile? Semplice, perché non stiamo parlando di una coppia di umani, ma quanto di più simile agli umani esiste in natura: i bonobo!

Considerati una particolare razza di scimpanzé fino a qualche decennio fa, i bonobo sono stati recentemente riconosciuti come una specie vera e propria (Pan Paniscus), e sono stati studiati sempre più in dettaglio a partire dagli anni novanta, svelando un vero e proprio mondo di complesse abitudini e comportamenti sociali inaspettati.

Cugini degli esseri umani (con cui si stima condividano almeno il 98% del genoma) e ovviamente degli scimpanzé (qui la somiglianza genetica supera il 99%), i bonobo sono l’unica specie animale, oltre all’uomo, a praticare sesso anche al di fuori dei periodi riproduttivi delle femmine. Non solo, i bonobo sono stati osservati accoppiarsi ventre a ventre, praticare sesso orale e masturbarsi. Nelle comunità di bonobo nessuna femmina appartiene ad un singolo maschio, ma tutti fanno sesso con tutti, come attività ricreativa o per appianare qualche diverbio. Questo in particolare sembra essere il principale vantaggio evolutivo prodotto da questa mutazione comportamentale: i bonobo risultano tuttora i primati meno violenti in natura (includendo l’uomo). Non si è mai osservato un bonobo uccidere un suo simile, né praticare violenza su di un cucciolo, anche perché non è escluso, vista la peculiare promiscuità, che si tratti del proprio figlio.

I bonobo di certo litigano, ma hanno escogitato un modo sorprendente per evitare di finire alle mani: il sesso, anche omosessuale. Non è raro osservare due femmine che si strofinano i genitali o due maschi che si scambiano ardite carezze per stemperare l’aggressività. La comunità scientifica è sempre più incline a ritenere che lo stesso vantaggio evolutivo sia stato guadagnato dal genere Homo, quando anche per noi il sesso ha smesso di essere solo un mezzo per procreare ed è diventato un comportamento sociale, oltre che un piacere.

La cosa certamente bizzarra è che tra gli esseri umani (almeno tra quelli con abitudini più simili agli scimpanzé che ai bonobo) c’è ancora chi asserisce che l’omosessualità sia “contro natura” e che il sesso ricreativo sia segno di mancanza di valori. Sembra che queste persone non si siano mai seriamente fermate ad osservarla, la natura, continuando a pensare che la verità risieda in qualche libro antico.

Considerando invece l’allegria e la serenità dei nostri cugini pelosi, viene davvero da chiedersi quale sia la specie più evoluta del pianeta.

Marcello Angelone

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