Carlo Lucarelli è di certo uno dei migliori giallisti italiani contemporanei, anche se la definizione di giallista per lui va molto stretta, vista la vastità e la varietà della sua produzione.
Noto ai non più giovanissimi per il suo bellissimo programma su Rai 3, “Blu notte – Misteri d’Italia” in cui ripercorreva i delitti e i misteri del nostro paese dal dopo guerra in poi e, più recentemente, per le trasmissioni su Radio Deejay (Dee Giallo) e su SkyArte (Muse Inquietanti) in cui si occupa sempre di “misteri” reali, Carlo Lucarelli è soprattutto uno scrittore molto prolifico di cui risultano sulla sua pagina di Wikipedia ben 46 libri di narrativa pubblicati (racconti contenuti in qualche antologia inclusi) e 17 saggi sulla criminalità e storici.
Intrigo Italiano è una storia appartenente al ciclo del Commissario De Luca che indaga nei crimini italiani a cavallo della seconda guerra mondiale; quindi sia nel periodo fascista che in quello della prima Repubblica. Questa è ambientata nel 1954 e per i suoi trascorsi che si possono leggere nei romanzi precedenti De Luca è costretto ad indagare a Bologna sotto falso nome per sfuggire a chi ancora lo potrebbe riconoscere nella sua vita precedente.
In realtà, come descrive benissimo Lucarelli che sulla storia dell’Italia bellica e post bellica ormai non ha più molto da imparare, poco è cambiato rispetto a prima se non il fatto che se di “livello superiore” della Giustizia Italiana ai tempi del fascismo ce n’era uno ora nel dopoguerra ce ne sono due, di opposta fazione politica che non solo si combattono ma intralciano anche le indagini. E quando ci sono dimezzo i “livelli superiori” nulla è mai come sembra. Un delitto di gelosia non è di gelosia, un incidente on è un incidente, un ,musicista scavezzacollo non è un semplice musicista.
Nell’ambigua Bologna, con il bigottismo in parte in via di estinzione in parte no, in cui i bordelli erano ancora chiamati bordelli e gli alberghi non avevano i riscaldamenti in camera, in cui gli ex agenti nazisti che l’avevano scampata erano a fianco di chi voleva fermare i comunisti, e in mezzo a loro gli italiani volevano semplicemente tornare a vivere De Luca dovrà ricorrere più volte alla sua intelligenza per capire cosa sta succedendo.
“Ma come? Non ci raccontate di più in questa recensione?” Assolutamente no, perché Carlo Lucarelli ha scritto nella sua pagina facebook che non sopporta assolutamente gli spoiler sui suoi lavori, e quindi capiteci… non vorremmo ritrovarcelo sotto casa di notte al buio avvolto in un classico trench da investigatore che spunta dall’oscurità e fissandoci ci dica: “Paura eh?”.
J. Mnemonic