[Voto: 7,4/10]
[attenzione: spoiler inside]
Il lavoro fatto da Bryan Singer sui supereroi più complessi di tutto il panorama Marvel è certamente degno di nota.
Fin dai primi due film da lui diretti che all’inizio degli anni 2000 spalancarono la porta (insieme all’Uomo Ragno di Sam Raimi) all’inondazione dei cinema di personaggi dei fumetti il livello è stato altissimo e la scelta del cast quasi perfetta.
Anche la scelta di far ripartire la serie creando una linea temporale diversa dopo il prequel X-Men – l’inizio si è rivelata vincente, il passaggio di consegne dal vecchio Patrick Stewart al nuovo James Mc Avoy che entrambi interpretano il Prof. Xavier ha creato una certa confusione fra i meno attenti (memorabile su Deadpool la battuta di questo che viene trascinato da Colosso ad incontrare Xavier e lui chiede: “ma chi Stewart o Mc Avoy? Avete fatto talmente casino con le linee temporali che non ci si capisce più niente”).
Ad uso e consumo dei nostri lettori ricordiamo le linee temporali dei sei film principali (trascurando gli spin off di Deadpool e Wolverine).
X Men (uscito e ambientato nel 2000 diretto da Bryan Singer)
X Men 2 (uscito e ambientato nel 2003 e diretto da Bryan Singer)
X Men – conflitto finale (uscito ed ambientato nel 2006 diretto da Brett Ratner, conclude la prima trilogia cinematografica dei mutanti con la morte della potentissima Jean Gray/Fenice)
X Men – l’inizio (uscito nel 2011 e ambientato nel 1962, diretto ma Matthew Vaughn ma sceneggiato da Bryan Singer, racconta il primo tentativo di Xavier di formare una squadra di mutanti, che vengono scoperti dal mondo durante la crisi dei missili a Cuba)
X Men – giorni di un futuro passato (uscito nel 2014, ambientato in parte nel 2023 quando in un mondo devastato dalle micidiali sentinelle Wolverine viene rimandato indietro nel se stesso più giovane del 1973 ad avvertire Xavier del terribile futuro che li attende se Magneto riuscirà ad assassinare il presidente degli Usa. Il fatto viene sventato e la linea temporale cambiata, Wolverine infatti si risveglia in un 2023 in cui Jean Gray è viva).
X Men – Apocalisse (uscito nel 2016 ed ambientato nel 1983 della nuova linea temporale)
La figura di Apocalisse, En Sabah Nur, il primo mutante della storia che dominava nell’antico Egitto ma che viene messo a dormire fino al 1983 è sempre stata uno dei punti centrali dell’universo mutante Marvel. Straordinariamente potente (ai limiti dell’onnipotenza) il suo credo è quello della “legge del più forte” per cui solo i forti devono sopravvivere. I forti a suo modo di vedere sono i mutanti qundi la razza umana dovrà scomparire o al più fare da schiavitù.
Nel film i suoi progetti saranno aiutati dai suoi quattro cavalieri: Psylocke, Arcangelo, Tempesta e Magneto che non riesce a trovar pace.
Xavier e l’adolescente Jean Gray riusciranno a fermarlo grazie anche alla redenzione di Magneto e Tempesta, ma solo dopo gravi perdite.
Il film perfettamente riuscito e avvincente vince di gran lunga il confronto con la Civil War proposta nel terzo capitolo di Capitan America, anche se la sconfitta finale di Apocalisse ci lascia un po’ di amaro in bocca.
Francamente come uscita di scena del terribile nemico degli X Men avevamo preferito quella proposta dalla carta stampata nella serie “L’era di Apocalisse”.
In un futuro in cui En Sabah Nur e le sue folli leggi dominavano, la resistenza era condotta dai mutanti seguaci di Magneto, che però era di lui prigioniero…. dopo inenarrabili vicende Apocalisse mostra Magneto in ginocchio ai suoi seguaci dicendo che il loro eroe da tempo non era neanche più in grado di parlare. A quel punto Magneto con un filo di voce dice “Mi sto solo concentrando sugli atomi di metallo presenti nel tuo corpo” e Apocalisse viene così squarciato in due da Magneto che si rialza e guardandolo agonizzante gli chiede: “Ora, dopo tremila anni di vita passata a proclamare che il più forte sopravvive, dimmi Apocalisse, quanto sei stato forte?”.
Sipario, applausi.
J. Mnemonic