Chi viaggia verso i 60 (ma forse anche chi è più giovane) si ricorderà a scuola la tassonomia dei “primati superiori”, uniti nella famiglia Pongidae, accanto a cui compariva la famiglia Hominidae.
Ebbene oggi, se capita in una discussione scientifica sulle origini dell’uomo, si trova davanti uno schema completamente diverso.
La vecchia famiglia Pongidae comprendeva i tre generi Gorilla, Pongo (Orango) e Pan (Scimpanzè e Bonobo), la famiglia Hominidae un solo genere superstite (Homo). Ordunque, la vecchia tassonomia è stata cestinata tempo fa.
Perché la cosa dovrebbe interessarci? Non lo so, è un mistero. Ma se mi lasciate finire… Grazie.
Analizzando la distanza genetica tra le diverse specie ci si è accorti che Homo e Pan sono più vicini di quanto lo siano Pan e Gorilla e molto più vicini di Pan e Pongo. Per cui la decisione che hanno preso gli scienziati è stato raccogliere in una famiglia tutti e 4 i generi, ed hanno scelto di chiamarla Hominidae.
Tenere insieme Pan e Pongo e escludere Homo sarebbe stato come includere in una famiglia un cugino di quinto grado e considerare estraneo un fratello. Insomma, non è bello.
Ma non solo hanno cancellato la famiglia Pongidae, hanno anche introdotto delle sottodivisioni ogni volta che il ramo evolutivo si biforcava. Abbiamo così Pan, Gorilla, Homo e Pongo che sono Hominidae, Pan, Gorilla e Homo che sono Homininae (sottofamiglia), Pan e Homo che sono Hominini (tribù), e Homo che è Hominina (sottotribù).
Sì, sono nomi che in italiano non rendono bene (quella degli scimpanzè è la sottotribù Panina, ehm…), ma al di là di questo la cosa interessante da notare è che la tassonomia ha acquisito una chiave cladogenetica e guarda molto più di prima la distanza genetica. Che è un criterio misurabile.
Nella scienza non ci si annoia mai.
Andrea Marinucci Foa