Sabato 24 novembre, io e la mia laica amica Nicoletta Bernardi, abbiamo partecipato alla manifestazione che si è svolta a Roma contro la violenza sulle donne.
Il nostro animo “garibaldino” non ha potuto che gioire di fronte a tanta rinvenuta audacia e vitalità, qualità che sembravano ormai relegate ai lontani anni ’70, ma che invece sono ancora indispensabili per ficcare definitivamente in zucca a “certi” maschietti che è finito il loro tempo di dettare legge.
Non nego che vi siano state alcune punte di esasperazione, ma quando si apprendono i dati relativi alle violenze che tuttora le donne subiscono, spessissimo all’interno delle mura domestiche, qualcosa comincia a girare vorticosamente, e non diciamo cosa per rispetto alla linea di correttezza scelta da questo blog…
Purtroppo, ben il 90% di tali violenze non vengono denunciate, sia per paura che per pudore. Riguardo alla paura, un semplice consiglio: più ci si dimostra deboli, più i carnefici infieriscono, mentre, trattandosi in realtà di frustrati impotenti, non sarebbe difficile fargliela fare addosso!!!
Basta andare avanti come un caterpiller, insensibili alle offese, alle minacce ed ai ricatti! Basta che passi il concetto: “meglio morire che dartela vinta!!!”. E la bestia si ritira… credetemi, è uno zero!
L’Associazione delle Donne Garibaldine, come tante altre associazioni presenti sul territorio nazionale, è disposta ad offrire assistenza a tutte le donne che chiederanno aiuto. Tutti potremmo avere bisogno di aiuto, un giorno, nella vita, e se c’è tanto egoismo che impera, c’è anche chi, al contrario, sceglie la via della solidarietà.
Riguardo al pudore… facciamola finita!!! I maschi non ne hanno avuto mai e non sta scritto da nessuna parte che per noi donne è “diverso”. Non permettiamo che la vergogna rappresenti un ostacolo per la conquista della nostra dignità! E’ su questo che contano le mezze-se… calzette in questione! E poi vergogna di che…? Di dover pronunciare qualche termine scabroso…? Di dover raccontare qualche scena disgustosa? Bisognerebbe goderne, eventualmente, visto che il suddetto disgusto non ricadrà mai sul narratore, ma esclusivamente sugli autori di certe squallide storie.
Animo donne, è solo una decisione, forse sofferta per alcune, ma… vincente! Al 100%!!!
Raffaela Trequattrini