Insomma lo sappiamo, ce lo siamo sentiti dire tante volte, noi anticlericali non possiamo parlare del Papa, della chiesa o di teologia perché non ci capiamo niente di queste cose, abbiamo pregiudizi dogmatici (non è una battuta, lo dicono davvero), e poi se siamo pure atei il cerchio è concluso, un ateo non può parlare di religione. Perché? Ma perché lo dicono loro (la parte più integralista dei credenti) e che diamine, cosa vogliamo dargli torto? Beh, si.
Insomma questo per dire che noi, in quanto miscredenti, irriverenti ma soprattutto impenitenti, di certe cose continueremo a parlare e a scrivere non fosse altro per il gusto di sentire le arrampicate sugli specchi dei ferventi integralisti messi di fronte alla realtà dei fatti.
Quindi parliamo di religione e qui lo facciamo analizzando con un po’ di razionalità quello che dice chi pensa di saperne più del Papa in termini di religione cattolica, ovvero tale Antonio Socci.
Non stiamo a rinvangare i fasti del soggetto in questione come conduttore di uno dei programmi comici più divertenti della storia ovvero Excalibur (come dite? Non era un programma comico? Scusate… no è che su Superfantozzi… escandabar… esculimbur… no era un programma serio, ok, se lo dite voi…), e non analizziamo la sua formazione dentro e fuori Comunione e Liberazione, diciamo solo che si professa cattolico praticante. Personalmente lo annoveriamo nella mai troppo ridotta categoria dei cattolici integralisti antimodernisti, ma questi sono dettagli.
Attuale giornalista/opinionista del quotidiano Libero, analizziamo alcune parti della sua ultima produzione.
Pur prossimo agli ottant’anni, papa Bergoglio è instancabile, un vero ciclone. Ma il suo travolgente viaggio americano ha fatto sorgere in alcuni cattolici una domanda: quali obiettivi persegue? Per chi lavora? È improbabile che lavori per il Dio dei cattolici, dal momento che lui stesso ha dichiarato a Scalfari: “Non esiste un Dio cattolico”. Rimanda a un’idea generica di Dio che può trovar posto solo in una vaga religione universale postcristiana.
Siamo solo alla premessa dell’articolo e già cominciamo male.
Allora, cominciamo a dire usando una definizione enciclopedica che chi è cattolico, e usiamo questo termine non a caso altrimenti sarebbe un generico cristiano, riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto successore dell’apostolo Pietro sulla cattedra di Roma.
Se uno si definisce cattolico e accusa il vescovo di Roma di non lavorare per il dio dei cattolici ha qualche problema serio. O è un essere trascendente e parla direttamente con i superiori del papa o non ha capito un’acca della religione che va professando.
Detto questo è chiaro a chiunque abbia sentito parlare, anche vagamente, di teologia che la frase del Papa rilasciata a Scalfari (ammesso e non concesso che sia vera visto il putiferio generato in seguito a quelle interviste) vuol dire che il Papa sta parlando di “cattolico” in senso identitario non di “cattolico” in senso lessicale. Perché come tutti sanno la parola cattolico viene dal greco katholikòs, cioè “universale”. La Chiesa del papa si chiama Cattolica perché ha la pretesa di essere universale, quindi è ovvio che non può dire che esista un dio solo per chi crede nel cattolicesimo, perché il primo intento di questo è quello di evangelizzare tutta l’umanità e salvare le anime. Di tutti. Di conseguenza un dio solo cattolico non può esistere per la stessa teologia cattolica, può esistere un dio universale di cui solo la Chiesa Cattolica interpreta bene il volere. Altro che “vaga religione universale postcristiana” la religione cattolica ha sempre avuto la pretesa di essere universale.
Il fatto che venga acclamato ed esaltato da tutto l’establishment politico e mediatico che ha sempre avversato la Chiesa Cattolica inquieta molti credenti.
Ma come? Non dovrebbero essere contenti? C’è qualcosa che ci sfugge… sinceramente.
Del resto chi finora ha cercato nei suoi discorsi americani il nome di Gesù Cristo l’ha trovato raramente e spesso in citazioni formali e marginali. Un ecclesiastico ironico sostiene che Bergoglio non lavora «a maggior gloria di Dio», ma «a maggior gloria di io». In effetti per ora il risultato del viaggio a Cuba e negli Stati Uniti è la sua personale glorificazione mondana nei salotti radical-chic.
Ma questi ecclesiastici ironici perché non escono allo scoperto invece di far parlare Socci per bocca loro? Dopo sì che si sarebbe da ridere, altro che ironia. Comunque tanto per dire, non è certo Bergoglio il primo papa con l’ambizione di piacere a tutti: liberisti e comunisti, integralisti ed evangelici. La figura del papa star sempre in viaggio in tutto il mondo l’ha lanciata Karol Wojtyla, che peraltro è stato a Cuba nel 1998. Quindi di che si meraviglia il Socci?
Mentre la Chiesa ne esce malridotta, umiliata e delegittimata. Sia la Chiesa dei perseguitati (a Cuba o nelle terre sottoposte all’islamismo), sia la battagliera Chiesa degli Stati Uniti. A Cuba Bergoglio ha preso in giro i dissidenti, ha ignorato il dramma dei diritti umani e ha ridicolizzato e screditato come settari i cattolici che resistono al regime. Addirittura omaggiando e legittimando i tiranni sanguinari.
Ma Socci si è addormentato nell’89 e si è svegliato oggi? Sembra il personaggio della trasmissione Avanzi che al risveglio dovevano aggiornarlo su quello che era successo dopo gli anni di piombo! Caro Antonio, guarda che è da tempo che si sono disgelati i rapporti con Cuba, prima della visita del Papa c’è stata la riapertura delle ambasciate americane tanto per dirne una, cosa doveva fare Bergoglio? Richiuderle?
Poi è arrivata l’apoteosi obamiana. Lì ha bastonato i vescovi che – sulla linea di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – hanno fatto rinascere la Chiesa americana dopo il naufragio progressista. Bergoglio è arrivato a dire loro che non si deve fare «della Croce un vessillo», quando tutta la tradizione cattolica proclama l’esatto contrario («Vexilla regis prodeunt/ fulget Crucis mysterium»).
Scrive Riccardo Cascioli sulla «Bussola quotidiana», un sito cattolico: «Da tempo c’è un duro scontro tra Casa Bianca e Chiesa cattolica americana sul tema della libertà religiosa, a causa del tentativo di Obama di imporre aborto e contraccezione senza rispettare l’obiezione di coscienza (vedi la riforma sanitaria). È uno scontro già arrivato nelle aule di tribunale ed è attualissimo».
In sostanza Bergoglio ha intimato ai vescovi e ai cattolici americani di non rompere più le scatole a Obama e ai Democratici (che erano in rotta con la Chiesa pure per i matrimoni gay).
Sulle questione teologiche legate alla tradizione ricordiamo a Socci quanto già detto, è il Papa che secondo la teologia Cattolica ha il primato in materia di fede, quindi riguardo alla tradizione può fare quello che vuole, rispettarla o cambiarla. Del resto nel corso della bimillenaria storia della Chiesa Cattolica le tradizioni di questa sono cambiate moltissimo. Un cattolico, un buon cattolico può solo prenderne atto senza contestare l’erede di Pietro. (Uno dei tanti motivi per cui noi non possiamo essere cattolici).
Sulla seconda parte ci sembra che Socci debba un poco informarsi perché ci sono tante altre associazioni cattoliche antimoderniste che invece stanno gioendo per quello che ha fatto Papa Francesco I. Basti pensare agli encomi lasciati in segreto (ma non troppo in segreto) alla dipendente comunale americana che rifiutò di registrare l’unione di una coppia omosessuale. Si esatto, proprio quella dipendente che aveva quattro matrimoni alle spalle.
Forse per Socci il papa dovrebbe andare in giro brandendo un neonato morto spacciandolo per feto di poche settimane, come fanno gli antiabortisti in America (e non solo in America), chissà se per lui sarebbe abbastanza.
Tralasciando altre esternazioni arriviamo ad un altro punto dolente.
Oltretutto la tesi del riscaldamento per cause umane è stata smontata da tanti scienziati di valore: come può Bergoglio trasformarla in dogma di fede? […] Egli ha portato la Chiesa in un pantano ideologico eco-catastrofista (e noglobal) che è molto vicino a una sorta di religione della madre terra, di sapore new age, quella «religione universale della gnosi», contrapposta alla tradizione giudaico-cristiana, di cui ha scritto Ettore Gotti Tedeschi.
Stendendo un velo pietoso sui “tanti scienziati di valore” che smentiscono il riscaldamento per cause antropiche (paragonabili ai ciarlatani che negano l’evoluzione biologica) occorre spiegare al Socci che si, la Chiesa ha sempre avuto qualche problemino con la scienza, ma una volta che una cosa è innegabile si è adeguata. Altrimenti saremmo ancora al Sole che gira intorno alla Terra, invece oggi i presidenti delle Pontificia Accademia delle Scienze (Nicola Cabibbo, Werner Aber tanto per far nomi e cognomi) sono tutti evoluzionisti convinti, che mica si scelgono i vari De Mattei… loro!
Quindi esimio Dott. Socci è ora che prenda atto che a negare il riscaldamento della Terra per cause antropiche siete rimasti in pochi insieme ai consigli di amministrazione delle compagnie petrolifere, queste ultime almeno hanno una buona scusa, la sua la ignoriamo.
Altre chicche socciane in ordine sparso contenute nel resto dell’articolo:
Che Bergoglio abbia abbandonato i «principi non negoziabili» lo ha capito bene il Senato americano […] Bergoglio ha un’idea banale, marxisteggiante, del primato dell’economia. Ritiene che siano sempre gli interessi economici la causa di guerre e genocidi […]Un altro episodio grottesco è il regalo fatto al papa da Raul Castro, l’opera dell’artista Alexis Leyva Machado: un grande crocifisso realizzato con i remi delle imbarcazioni dei migranti del Mediterraneo. A parte il fatto che sulle nostre coste gli emigranti non arrivano con barche a remi…
Insomma al di là della solita retorica anticomunista con cui di certo qualche nostalgico sarà d’accordo è evidente che il Socci di “cristiano” nel senso comune del termine, di come la Chiesa Cattolica si sforza sempre di apparire, di quello che tutti apprezzano della carità cristiana, ha ben poco. Forse si è perso qualche pezzo durante il catechismo, forse era in fila per comprare le reliquie di Pio IX, forse quando sentiva il termine evangelizzare il buon Socci intendeva prendere i non cattolici a bibbiate in testa.
A noi laici, anticlericali, agnostici, atei ma anche credenti tutto questo ci fa ridere.
Intendiamoci, di certo Papa Francesco I non ha bisogno della nostra difesa ne’ tanto meno noi vogliamo difenderlo. Anzi gli facciamo spesso critiche pesanti (ovviamente di stampo opposto a quelle socciane).
Però qui ci sembra che siamo oltre anche quel fenomeno del cattolicesimo “fai da te”, ovvero quelle persone che adattano i messaggi papali e del vangelo a loro uso e consumo per le loro idee personali.
Qui siamo di fronte a un (sedicente?) cattolico che afferma di saperne più del Papa su come far funzionare la Chiesa Cattolica. A noi fa ridere, qualcuno si dovrebbe arrabbiare.
Alessandro Chiometti