È davvero una fortuna che un giornale illuminante come “Il Tempo” sia, per ragioni editoriali più o meno “misteriose”, regalato in Umbria insieme al Corriere regionale. Corriere che nel frattempo sotto la guida di Franco Bechis si è spostato più a destra di Forza Nuova fiutando l’aria che tira.
Ad ogni modo dicevamo, grazie a questa accoppiata comica che mancava in edicola dai tempi in cui Cuore regalava Comix, abbiamo la possibilità di leggere vere e proprie chicche intellettuali: dalla lista di proscrizione per chi si dichiara comunista, agli editoriali di Veneziani direttamente ripresi dal tubolario della politica.
Ha attirato la nosta attenzione invece questa imperdibile rubrica “Dragonera” di Pietrangiolo Buttafuoco ex missino e poliedrico autore e giornalista che tempo fa annunciò la sua conversione all’Islam sulle pagine de “il Foglio” causando delle turbolenze nella galassia di Estiqatzee.
Il titolo molto eloquente della rubrica del 2 Aprile era “Aridatece Woityla”, il che ci fa supporre che nel frattempo ci siamo persi una contro-conversione. Pazienza, ce ne faremo una ragione.
Al di là della consueta enfasi delle prime righe per cui la guerra fredda l’avrebbe vinta il Vaticano e non gli Stati Uniti scopriamo che per il Buttafuoco la “vera rivoluzione” è il ritorno della spiritualità in Russia.
Ora al di là del fatto che almeno il 40% dei russi si dichiara ancora senza religione, nonostante i quasi trent’anni dalla fine dell’ateismo sovietico di Stato, ci domandiamo se qualcuno avesse informato Giovanni Paolo II che non era il Papa di Roma ma il Patriarca Ortodosso di Mosca. Dato che si stima che il 95% dei Cristiani Russi appartengono a questa confessione c’è qualcosa che non ci torna in questo trionfo di Woityla in Russia.
Ma forse, dato anche l’autore e i suoi trascorsi, qui siamo al classico “una religione vale l’altra purché non sei ateo” o forse finanche al “meglio credere in più religioni perché non si sa mai chi ha ragione”.
Poi ci piacerebbe approfondire il concetto di trionfo della spiritualità in Russia analizzando le azioni di Putin ma non facciamo in tempo a ragionarci sopra perché il giornalista dopo aver ricordato le imprese del pontefice polacco nei panni di Superman (insomma più o meno siamo lì, a leggerne il ricordo che ne da il Buttafuoco) eccolo coraggiosamente indicare, riprendendo gli insegnamenti dell’amicone di Pinochet, la radice di tutti i mali: La Rivoluzione Francese “madre e matrice della perfino minore criminale rivoluzione bolscevica”.
Effettivamente, considerando il fatto che senza la Rivoluzione Francese, alcune cose come la libertà di Stampa non ci sarebbero e quindi, magari, ci saremmo risparmiati certi “contributi giornalistici” una qualche ragione il Pietrangiolo Buttafuoco ce l’ha.
Quindi sì! Concordiamo, che qualcuno lo accontenti! Aridateje Woityla al Buttafuoco che se lo merita, e magari trasportateli entrambi in una dimensione spazio – temporale in cui lui e il suo amato SuperPapa vivranno per sempre in un bel paese amministrato dai vari Pinochet che hanno stimato tanto.
Ma non a noi grazie. Noi andiamo avanti in questa linea temporale, nonostante tutto.
Alessandro Chiometti