Il Maestro Simone Sebastiani è fondatore della Scuola di Arti Marziali e Discipline Orientali SAN BAO di Terni. Responsabile Nazionale della International Wing Chun Organization di Hong Kong, Regional Coordinator della World Wing Chun Union e Rappresentante della International Cheng Man Ch’ing Tai Chi Chuan Heritage Association di Taiwan; dedica la sua vita all’insegnamento, la diffusione e la salvaguardia del Kung Fu Tradizionale Cinese. Nella Scuola SAN BAO di Terni, pratica ed insegna Tecniche di Meditazione, Qi Gong, Tai Chi Chuan, Wing Chun Kung Fu ed Antiaggressione Femminile.
Quale è stato l’incontro della cultura orientale, quella cinese in particolare, e delle arti marziali ad essa legate con la tua vita?
Ho cominciato a studiare Arti Marziali sin da bambino, all’età di 11-12 anni circa, avvicinandomi prima al Karate poi al Kung Fu; come tutti i bambini il mio interesse primario era rivolto al combattimento. Soltanto dopo alcuni anni ho compreso che le Arti Marziali erano qualcosa di più grande, qualcosa che si fondeva con la Cultura Orientale in genere, e per comprenderle a fondo, è importante conoscere le tradizioni, la storia, la filosofia…in poche parole il modo di vivere di un popolo a noi lontano.
Da allora ho legato la mia vita allo studio, la pratica e l’insegnamento delle Arti Marziali Cinese e delle Discipline Orientali.
Quali sono le differenze sostanziali fra la nostra cultura e la nostra filosofia e quella cinese? (intesa come quella delle arti marziali di cui sei esperto e non quella maoista-imperialista ovviamente)
La Cultura occidentale, nel corso dei secoli, ha creato una scissione tra ciò che viene considerato Corpo e ciò che viene considerato Mente; esattamente come è avvenuta la scissione tra Religione e Scienza. Questa dicotomia ha portato a considerare l’uomo come qualcosa di separato dal resto dell’universo, a considerare l’uomo esclusivamente come una macchina che deve funzionare secondo leggi fisico/chimiche, mentre la Spiritualità è stata relegata verso dogmi religiosi e mistici.
Per contro la Cultura Orientale ha sempre considerato l’uomo come un “unicum” in cui Corpo, Mente e Spirito interagiscono continuamente tra loro a creare l’”Eessere Uomo” come parte integrante dell’universo. Si pensi che nelle Arti Marziali Tradizionali Cinesi, il Combattimento viene ancora considerato come momento di alta formazione per la persona, in cui due corpi si “incontrano” e non si scontrano.
Nelle Discipline Orientali, come le Arti Marziali, la Peak Performance viene raggiunta solo quando la Mente crea una connessione profonda con il Corpo sviluppando cosi uno Stato Spirituale superiore. Nelle nostra cultura e negli sport occidentali tutto questo si è perso, limitandosi a trattare il corpo esclusivamente come una macchina che deve funzionare nel miglior modo possibile. Purtroppo questa visione influisce sulla quotidianità facendo perdere “potere” all’uomo, che si ammala più facilmente, si deprime più facilmente, si stressa maggiormente, dimenticando se stesso. Utilizzando le parole dello scrittore Francese Jean Girardoux: “L’Arte Marziale consiste nel delegare al corpo alcune delle più forti virtù dell’Anima: l’energia, l’audacia, la pazienza. E’ il contrario della malattia”.
Quant’è difficile praticare questo stile di vita nella nostra società?
La difficoltà dipende esclusivamente dalla persona e dal suo grado di apprendimento. Nel mio caso non è assolutamente difficile, sono una persona come un’altra, soltanto con un fisico ed una mente più preparata di altri ed un approccio più aperto alla vita.
Ognuno di noi affronta la vita secondo le proprie esperienze e le proprie “credenze”; le Discipline Orientali ti aiutano a vivere in armonia con te stesso, a considerare le cose anche da un altro punto di vista! Ma questo non significa stravolgere la propria vita, significa viverla pienamente. Le Arti Marziali aiutano in quel processo di maturazione che è stato sintetizzato egregiamente dai Greci ed iscritto sul Tempio dell’Oracolo di Delfi: “Conosci Te Stesso”.
Oggi con la Cina moderna, viene da pensare che queste attività siano più praticate in occidente che sul loro territorio. C’è ancora spazio per la meditazione nella Cina del comunismo del mercato che si traduce in un capitalismo selvaggio?
La Cina sta cambiando ed ogni cambiamento porta ad una trasformazione. Effettivamente nelle Arti Marziali Cinesi si sta assistendo ad un’inversione di tendenza in cui le nuove generazioni non sono attratte dalla loro Cultura di Origine (cosa che succede anche da noi in occidente in cui le “nuove leve” spesso non conoscono nemmeno il proprio dialetto) bensì dal capitalismo e dalla cultura occidentale. La Maggior parte della conoscenza è stata trasferita in Occidente, non a caso il mio Maestro ripete spesso che nel prossimo Decennio, se si vogliono apprendere le Arti Marziali, bisognerà cercarle in Occidente. Basti pensare che alcuni dei miei allievi oggi sono Cinesi!
Nonostante questa nuova tendenza, in Cina ci sono ancora molti bravi Maestri che trasmettono le conoscenze con Spirito puro. Inoltre il Kung Fu è estremamente radicato nella quotidianità orientale, la prova sono i Parchi Cinese invasi la mattina presto da persone di tutte le età e tutti i ceti sociali che, prima di andare a lavoro o dedicarsi alle proprie attività, praticano respirazione, rilassamento, ginnastica, Meditazione e Arti Marziali; non sono dei Maestri, e nemmeno dei “veri” praticanti, è il loro modo di affrontare la giornata, come i nostri “sportivi” della domenica che per scaricarsi dallo stress fanno la loro partita a calcetto, tennis o chissà che altro. Una cosa interessante invece è che molte grandi aziende cinesi, ed ultimamente anche molte Aziende Occidentali, hanno rivalutato l’importanza delle Arti Marziali, della Meditazione e del Tai Chi Chuan, mettendo a disposizione dei propri lavoratori stanze di pratica in cui liberarsi dalle tensioni lavorative, o favoriscono la pratica del Tai Chi Chuan la mattina prima di entrare in Azienda.
Penso che il compito futuro di noi Maestri Occidentali sia quello di fondere le conoscenze Orientali con le profonde conoscenze Occidentali, sia in campo Spirituale che Culturale.
A volte si ha l’impressione che le persone che abbracciano questa disciplina, si liberano dai loro dogmi e dai loro pregiudizi solo per abbracciarne altri. E’ effettivamente così o è solo un impressione sbagliata?
Molte persone cercano nelle Arti Marziali e nelle Discipline Orientali in genere una Via di trasformazione e di crescita, sono quindi disposte a liberarsi dai loro dogmi. Spesso però le persone si preoccupano più del contenitore che del contenuto, finendo per legarsi ad altri dogmi, ad altri principi ed idee, cadendo nuovamente negli stessi problemi.
Lo scopo di un buon Maestro e di una buona Scuola è proprio quello di far crescere l’allievo senza inculcare le proprie idee; il Tao Te Ching, uno dei testi fondamentali del Pensiero Filosofico Orientali comincia proprio dicendo che il vero Tao (la Vera Via da seguire) non può essere detto. La Vera pratica è quella che ti libera dai condizionamenti per farti scoprire realmente chi sei, un vero maestro non ti da comandamenti, regole da seguire, precetti da osservare … ma solo suggerimenti, consigli: un invito a condividere la sua esperienza di verità.
Dopo aver seguito per un po’ le tue lezioni di Qi Gong devo riconoscere, anche da scettico razionalista quale sono, che dona un benessere diffuso al corpo e alla mente. Però forse per fare il passo successivo c’è bisogno di “credere” come tu ripeti spesso. E’ un limite essere razionalisti per praticare queste discipline?
No assolutamente, sai bene che la mia formazione è altamente scientifica essendo io un Ingegnere, ritengo quindi la razionalità una dote necessaria per poter progredire. Oggi la Fisica Quantistica e le ultime scoperte scientifiche non fanno altro che convalidare le antiche credenze filosofiche orientali. Quando io parlo di “Fede” nelle mie lezioni intendo fede verso se stessi, ovvero una disponibilità al “Sentire”, alla trasformazione, al mettersi in gioco. Nelle discipline Orientali nessun Maestro ti chiede di credere e basta, lo stesso Siddharta Gauthama, il Buddha storico, diceva ai propri discepoli che non dovevano credere alle sue parole, ma dovevano sperimentare fino a sentire quelle parole vere, se quelle verità risuonavano in loro.
Quando insegno, durante i miei corsi, chiedo alle persone di credere, ovvero chiedo loro di avere un animo disponibile al cambiamento, per vedere cosa succede; se funziona bene, se non funziona…pazienza. Ritengo molto vero e valido un antico adagio: “credere non è una garanzia di successo, ma non credere è sicuramente una garanzia di sconfitta”
Diciamo che le Arti Marziali e le Discipline Orientali ti aiutano oggi a diventare una persona migliore e come disse Gandhi “Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso”.
intervista a cura di Alessandro Chiometti