1) In un primo momento, avevamo pensato che fosse uno scherzo di Carnevale, orchestrato, con il cattivo gusto che li contraddistingue, dai ben noti loschi figuri del sottobosco laicista, che volevano, così, infangare, in qualche modo, una delle più fauste ricorrenze della Chiesa contemporanea: la firma dei Patti Lateranensi.
Infatti, l’11 di Febbraio del 1929, grazie all’Uomo della Provvidenza, il Cavalier Benito Mussolini, che firmò per lo Stato italiano i Patti suddetti, il Papato ricondusse sotto il Suo scettro la penisola italiana, che, per un breve lasso di tempo, databile dal 20 di Settembre del 1870, si era inopinatamente sottratta al Suo secolare e benefico dominio.
2) Poi, di fronte alle informazioni provenienti dai più disparati, nonché disperati, mass media, ci siamo dovuti rassegnare alla notizia ferale:
“ Il Papa si dimette. Benedetto XVI lascerà il pontificato dal 28 febbraio. Lo annuncia l’Ansa.
È stato Benedetto XVI ad annunciarlo personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto.
Il Papa ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa.
Il pontefice ha chiesto che si indica un conclave per l’elezione del successore che si dovrebbe tenere già a marzo.
“ Un fulmine a ciel sereno ” ha detto il decano del collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano. Benedetto XVI lascerà “ il suo Ministero alle 8 pomeridiane del 28 febbraio ” ha confermato padre Federico Lombardi, capo della sala stampa vaticana, a France Press.
Da quel momento dunque inizierà la sede vacante, vale a dire il periodo in cui la Chiesa resta priva di guida.
“ Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio – ha scandito papa Ratzinger, che compirà 86 anni ad aprile, ai cardinali – sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino” [2]”.
3) Il punto interrogativo del titolo ci è stato dettato dal dubbio che il “ malefico serpente “ ha insinuato in noi: le dimissione del Papa non potrebbero essere state “ spintanee”?
Ai prossimi mesi l’ardua risposta, fors’anche ai prossimi anni.
Sicuramente, i contrasti nelle “ segrete stanze “ né mancavano, né erano di lieve entità, come anche la vicenda di Gotti Tedeschi ha dimostrato.
Per quanto concerne il ” dopo “, quasi sicuramente, tenuto conto delle nomine cardinalizie effettuate sia da Benedetto XVI, sia da Giovanni Paolo II, il successore sarà a Loro immagine e somiglianza, propenso, cioè, ad appoggiare ogni forza conservatrice ed a stroncare quanto rimane, poco, di ogni anelito innovatore.
Comunque vadano le cose, in questo momento gravido di Storia, l’alfa e l’omega di ogni possibile interrogarci è:
“ Il Festival di Sanremo si farà ugualmente? ”.
Valerio Bruschini – La terra di nessuno
NOTE
[sul titolo] Nello stato di prostrazione profonda in cui siamo piombati, ci è apparsa l’immagine dell’eremita Pietro da Morrone, che eletto Papa da un Conclave di 11 Cardinali, in quel di Perugia, il 5 di Luglio del 1294, assunse il nome di Celestino V; incoronato il 29 Agosto, rinunciò al Papato il 13 Dicembre 1294.
Scrisse di Lui il Poeta:
“ vidi e conobbi l’ombra di colui
che fece per viltade il gran rifiuto”.
“ Inferno” Canto III, versi 59 – 60.
[2] Redazione “ Il Fatto Quotidiano ”, 11 Febbraio 2013.