Intervista a Renato Brunetta su La Stampa del 29/12/2008
Brunetta: "Rispetto il Vaticano ma si poteva fare di più. Quei soldi li dà lo Stato"
RAFFAELLO MASCI
ROMA
Ministro Brunetta, la Chiesa ha aperto un fondo di solidarietà da un
milione di euro. Ma, secondo lei, poteva fare di più. Una tirata
d'orecchi?
«Io non sono credente. Ho però un grandissimo rispetto per la funzione
che la Chiesa svolge a vantaggio dei giovani, degli anziani, dei
diversamente abili. E apprezzo anche molto questa iniziativa di
istituire un fondo di solidarietà. Mi limito a rilevare che qualcosa in
più si poteva fare, dato che quei soldi la Chiesa li riceve comunque
dallo Stato. Ognuno, secondo me, dovrebbe tornare a fare il proprio
mestiere e la Chiesa il suo lo fa molto bene, ma qualche volta sembra
voler investire un po' troppo su operazioni di mera immagine».
Inedito: un ministro italiano che se la prende con la Chiesa.
«Dico solo l'ovvio, e cioè che non è possibile che lo Stato possa essere il bersaglio di qualunque critica, come se fosse il ricettacolo di tutti i mali, e nessuno possa mai dire alcunché della Chiesa. Adottiamo un criterio di reciprocità, che è poi quello evangelico della pagliuzza e della trave. O no?»
Alla Chiesa non deve essere piaciuta molto la sua proposta di legge sulle famiglie di fatto. A che punto è?
«La proposta non è sulle famiglie di fatto ma sui diritti e doveri dei conviventi. Comunque: ha ricevuto oltre 80 firme in Parlamento, tra cui molte di esponenti dell'opposizione. Come finirà non lo so, perché non dipende più da me».
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