Buon compleanno Darwin, ancora!

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E cosi sono 204 gli anniversari della nascita di Darwin, 154 sono gli anni passati dalla pubblicazione de “L’origine della specie”, 131 gli anni dall’organizzazione dei primi incontri di divulgazioni scientifica chiamati “Darwin Day” .
Parlando di numeri più modesti Civiltà Laica organizza a Terni per la nona volta il Darwin Day locale, in collaborazione con il circolo dell’Uaar.dday13 L’appuntamento è per Sabato 23 Febbraio all’auditorium di Palazzo Primavera alle ore 16.00, Guido Chiesura presenterà il suo libro “Darwin e il baobab” introdotto da Giangi Poli.
In questi anni di faticosa ma gratificante azione per diffondere la conoscenza dell’evoluzione biologica abbiamo ricevuto critiche e obiezioni molto variegate: qualcuno ci ha detto che non avevamo dato spazio alle prove secondo cui gli alieni sono intervenuti sui Sumeri per correggere il loro Dna; qualcuno è venuto alle conferenze per informarci che i nuovi studi dicono che il pianeta Terra è molto più giovane quindi l’evoluzione biologica non ha avuto il tempo per avvenire; qualcuno ha tenuto ad informarci che l’evoluzione non spiega l’origine della vita quindi celebrare Darwin è inutile; qualcuno ha scritto sul nostro blog per chiederci come spiegavamo l’assenza dell’anello mancante; qualcuno ha detto che dovevamo smetterla di dare un taglio laicista alle nostre iniziative; qualcuno ci ha informato che era Lamarck ad avere ragione e non Darwin.
L’osservazione più interessante ce l’ha fatta chi ha chiesto perché facevamo incontri per divulgare cose note a tutti, ovvero ci hanno chiesto perché organizzavamo incontri per divulgare (e difendere) l’evoluzione biologica quando questa è accettata da tutti, compresi i cattolici.
Effettivamente sappiamo tutti che almeno i due ultimi presidenti della Pontificia accademia delle scienze, Cabibbo e Arber, sono convinti evoluzionisti e che la Chiesa Cattolica a differenza di quella Anglicana non ha mai condannato apertamente Darwin e L’origine della specie, probabilmente perché nella sua storia un “caso Galileo” basta e avanza.
Dovremmo quindi considerare conclusa la querelle e celebrare la vittoria di Darwin sui dogmatismi religiosi? Non ci sembra davvero il caso.
Tralasciando l’ignoranza scientifica nel nostro paese, cosa che basterebbe a giustificare non un Darwin Day l’anno ma uno a settimana (se ne avessimo le forze), l’impressione è che siamo ben distanti dall’accettazione pacifica della realtà dell’evoluzione biologica.
Senza continuare a dar pubblicità a individui che hanno fatto della disinformazione e della mistificazione il loro lavoro, ricordiamo solo che l’attività dei movimenti creazionisti (o dei fautori del disegno intelligente come amano farsi chiamare ora) è viva e vegeta non solo in rete. Spesso questa attività è portata avanti da persone che dichiarano di non essere creazionisti e che vogliono solo dimostrare che “Darwin ha sbagliato”, ma per fare questo usano tutti i più classici cliché del creazionismo. Inoltre queste persone inoltre ci tengono spesso a dire che sono atee e che con la chiesa non hanno niente a che fare, però poi sui loro blog ci sono link che rimandano a tutti i siti più clericalisti e medioevalisti del web.
Per dare un idea della situazione basta aprire il sito del Corriere della Sera che oggi (11 febbbraio) ha osato riservare un breve articolo all’Evolution Day (ovvero l’evoluzione del Darwin Day) di Milano, risultato? Commento numero uno: Volete farmi credere che c’è ancora gente che crede alla congettura darwinista?! Residuati bellici di marxismo che inquinano il mondo.
Commento numero due: Darwin ha solo offerto una spiegazione non sostanziata da prove scientifiche – e nemmeno da attendibili reperti fossili, perchè all’archeologia fossile il darwinismo è appeso per dimostrare le varie fasi del processo evolutivo delle varie speci. Darwini ha prodotto al massimo un mito creativo senza creatore, roba da menti dogmatiche (ebbene sì dogmi! come quelli della Santissima Inquisizone) come lo scienziato demagogo, ateo, neo-inquisitore Richard Dawkins. Bref, Darwin è stato ed è, visto la mostra ‘fighetta’ di cui parlate nell’articolo, il grimaldello per introdurre il dogmatismo anti-religioso dentro l’accademia e il mondo scientifico mondiale in generale. Stiamo ancora attendendo la dimostrazione, che spetta ai darwinisti di professione, di un percorso fossile coerente e senza buchi di ere intere che dal brodo primordiale ha condotto, ad esempio, al manifestarsi della rivoluzionaria specie umana. Darwin, come ha ricordato C. S. Lewis, non ha scoperto nuovi fatti, nè ha addotto prove alle proprie supposizioni, e i suoi accoliti da un secolo a questa parte si sono alambiccati il cervello, inondando di pregiudizi il mondo scientifico e la biologia in particolare, per convincersi che Darwin sia vero perché plausibile. Ma questa non è scienza, è ideologia.
Come si vede troppo ancora c’è da lavorare perché queste esibizioni di ignoranza siano cancellate dalla nostra cultura. Certo, non possiamo pretendere che tutti accettino serenamente l’evidenza dei fatti scientifici, ci saranno sempre persone la cui irrazionalità è troppo radicata. Tuttavia la nostra attività, e quella di tutti coloro che organizzano le giornate di divulgazione scientifica, è ancora necessaria per contrasta il diffondersi dell’irrazionalità.
Non sappiamo per quanto tempo sarà ancora necessario organizzare i Darwin Day, ma siamo certi che quando l’evoluzione biologica sarà completamente accettata come il fatto che la Terra gira intorno al Sole ci sarà da divulgare (e difendere) qualche nuova scoperta scientifica.

Alessandro Chiometti

11 Febbraio 2013   |   articoli, filosofia e scienza   |   Tags: , , , ,