Ma il debito senz’altro più grande in questo libro va alla teoria darwiniana dell’evoluzione biologica e a coloro che ce l’hanno fatta conoscere, fra cui ovviamente Telmo Pievani che mi ha concesso il grande onore di leggere il libro e fare la postfazione.
Quando dico che la teoria di Darwin ha dato un senso alla vita del vampiro in realtà sto parlando di me stesso.
Darwin ha sgombrato il campo da tutte quelle giustificazioni teologiche che non mi hanno mai convinto. Il problema della teodicea, nella storia di Homo Sapiens che conosciamo non è stato mai risolto. Liberi arbitrii, Satana, inferni purgatori e paradisi, peccati originali… tutte argomentazioni che da un punto di vista razionale non reggono.
Darwin ha semplicemente spiegato, in modo molto convincente, come funziona. E chi è venuto dopo (Mendel, Watson e Crick, Gould etc.) hanno sostanzialmente confermato e migliorato la sua teoria.
Pensare che l’evoluzione biologica spieghi come funzioni la natura sulla Terra non è un atto di fede come dicono gli irriducibili del creazionismo, ma semplicemente una questione di studio e di conoscere le innumerevoli prove a suo sostegno. Non è infatti necessario essere atei per essere dei convinti evoluzionisti: lo dimostrano i recenti direttori delle pontificia accademia delle scienze e lo dimostra Vito Mancuso, teologo che sarebbe finito al rogo nel medioevo, ma che oggi afferma l’ovvietà che tutti conoscono almeno dopo Auschwitz e Hiroshima. Dio forse ha creato il mondo ma non lo governa; lo governano le leggi di Darwin.
Di queste leggi poi occorre fare delle precisazioni, Darwin non ha mai detto che “sopravvive il più forte” e nemmeno che “sopravvive il più adatto”. Darwin ha sempre parlato di vantaggi per la specie e della fitness di riproduzione. In buona sostanza la contingenza dovuta alle mutazioni genetiche casuali e alla selezione fatta dall’ambiente e dai mutamenti di questo.
“La Verità vi renderà liberi” diceva qualcuno, io più che altro direi che “la conoscenza aiuta a conoscere la realtà che ci sta intorno”; ma di certo occorre studiare senza pregiudizi e dogmi di alcun tipo.
E a proposito di conoscenza, Thomas Henry Huxley soprannominato “il mastino di Darwin” rientra a pieno titolo fra quelle persone da ringraziare per aver sostenuto, e divulgato la teoria di Darwin e difendendola dagli attacchi delle varie chiese nei momenti subito seguenti alla sua pubblicazione. Parimenti alla teoria stessa è interessante la storia di come è nata questa teoria: dai viaggi di Darwin al confronto con Wallace che giunse a conclusioni simili in maniera autonoma, ai tormenti seguenti del naturalista inglese che lo accompagnarono fino alla morte, al tentativo di Marx ed Engels di sfruttarla per il socialismo ateo a quella dei capitalisti che crearono il darwinismo sociale mai condiviso da Sir Charles.
Da “Il mastino di Darwin” di Alessandro Chiometti