“Inferno” è il quarto romanzo di Dan Brown che vede come protagonista Robert Langdon, l’investigatore diventato famoso principalmente grazie al successo planetario de “Il codice Da Vinci”.
“Inferno” è il quarto romanzo di Dan Brown che vede come protagonista Robert Langdon, l’investigatore diventato famoso principalmente grazie al successo planetario de “Il codice Da Vinci”.
Per il quarantennale di uno dei film horror più famosi del mondo il cinema e la tv ripropongono (pare con scene inedite) la visione del film di William Friedkin e il quotidiano La Repubblica si chiede nei titoli “fa ancora paura?”.
I mezzi di comunicazione segnalano con crescente frequenza notizie che vedono cittadini di fede cristiana fatti oggetto di atti di violenza, intolleranza o discriminazione, tutti presentati come ennesimi episodi di un’azione globale in atto contro il cristianesimo nel mondo.Nei mesi scorsi quest’atteggiamento ha trovato il suo slogan, tragico e discutibile: “Un cristiano morto ogni cinque […]
Barry Levinson è un regista americano che ha alle spalle alcuni ottimi titoli (Good Morning Vietnam, Rain Man, You don’t know Jack, Piramide di paura) e altri che non siamo riusciti ad apprezzare fino in fondo o che ci hanno lasciato un senso di incompiuto (Sleepers, Il Migliore).
La stagione 2012/2013 dell’Associazione Culturale Civiltà Laica si concluderà venerdì prossimo con la quarta lezione del progetto “Filosofia mon amour” ovvero la scuola popolare di filosofia curata da Marcello Ricci. È stata indubbiamente una buona stagione per la nostra associazione che ha visto aumentare il seguito alle iniziative e gli accessi al nostro sito web.
Dal Devoto Oli, Politicamente corretto: Di condotta, comportamento, modo di dire improntato al pieno rispetto dell’identità politica , etnica, religiosa, sessuale, sociale, ecc. di altri soggetti. (estens.) Rispettoso nei confronti di soggetti deboli o minoritari. L’uscita di Bergoglio questa mattina può aver sorpreso solo chi non è abituato a seguire le crociate dei probi cattolici […]
Il nuovo film di Paolo Sorrentino è difficilmente catalogabile, sul programma del cinema presso il quale siamo andati a vederlo sotto la voce “genere” c’era scritto “dramma”. Ma l’impressione che si ha usciti dalla sala non è certo quella di aver visto una storia drammatica.