Non si può che sorridere leggendo le quattro righe, presumibilmente scritte in un momento di isteria, che il Popolo della Famiglia (quella che dicono loro) ha dedicato al sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Colpevole (secondo loro) di aver registrato un figlio che ha due mamme e non una mamma e un papà come la Natura (così come infantilmente concepita dagli integralisti religiosi come sostituto del loro dio) vuole.
Dal punto di vista legale ci limitiamo a ricordare che:
– la questione giuridica è tutt’altro che chiusa visto che registrare i bambini ottenuti da qualunque coppia con qualunque mezzo di Pma è una raccomandazione europea e che l’Italia viene pesantemente richiamata e sanzionata ogni volta che non segue la strada del riconoscimento dei diritti;
– la registrazione dei figli con entrambi i genitori (omo o etero che siano) è un atto di tutela per i bambini che altrimenti potrebbero incorrere in innumerevoli difficoltà.
Dal punto di vista antropologico invece la cosa diventa affascinante e al contempo divertente.
Intanto va rilevato per l’ennesima volta come i sedicenti difensori dei bambini se ne fregano dei problemi giuridici che creano agli stessi con questo loro dogmatismo omofobo e antiscientifico. Sono costoro degli ossimori viventi in pratica, ma del resto cosa aspettarsi da chi rivendica la continuità di pensiero con chi uccideva gli eretici per salargli l’anima?
E poi non può che suscitare ilarità l’appellarsi alle normative e alle leggi da parte di chi, fino a ieri, di fronte ai ricorsi giuridici sui diritti civili (eutanasia, fecondazione assistita, crocifissi nei luoghi pubblici, unioni civili, privilegi finanziari illeciti etc. etc.) rispondeva più o meno che la legge non contava nulla in quanto l’Italia era un paese di tradizione cattolica e quindi si doveva far ciò che diceva la maggioranza cattolica.
Forse sarà per i risultati elettorali in cui hanno racimolato percentuali meno che ridicole, o essersi ritrovati in poche decine a contestare lo svolgersi di oceanici gay pride in tutta Italia, ma il Popol(in)o della Famiglia sembra essersi reso conto di essere una minoranza e invece di chiamare a raccolta le forze del bene si raccomanda a leggi e normative (karma?).
Fa invece davvero estrema tenerezza il fatto che ricordino il loro incondizionato apporto all’ex sindaco Latini che tanto ha fatto per la famiglia, dicono. Forse per le loro, perché da quello che ci risulta l’ex sindaco è stato silurato dalla sua stessa maggioranza dopo un solo mandato, cosa più unica che rara nel panorama nazionale, segno evidente della distanza fra costoro e la realtà dei fatti.
Ora se il Prefetto, carica non elettiva ma nominata dal ministro dell’Interno dell’attuale governo, deciderà di impugnare il provvedimento ne prenderemo atto. Non sarà il primo né l’ultimo tentativo di fermare il riconoscimento dei Diritti Civili e saremo pronti anche a tollerare (siamo fatti così) gli allegri starnazzi di una minoranza della minoranza di questa città che sarà contenta di aver (temporaneamente ci auguriamo) causato problemi ad un bambino.
A cui ovviamente non hanno pensato, mica è la loro famiglia.
Civiltà Laica APS