Sono passati cinque anni, ma sembrano molti di più.
Che l’aria fosse cambiata in consiglio comunale era abbastanza evidente, ma ora c’è la prova.
Quel manipolo di consiglieri che impedì ai cittadini ternani di depositare le proprie volontà sui trattamenti medici e sanitari da subire in condizione di incoscienza in modo facile ed economico non c’è più. O meglio ne sono rimaste poche tracce di cui non vale neanche la pena stare a parlare.
22 favorevoli 3 contrari 2 astenuti; questa dovrebbe essere l’esatta dimensione della disfatta del fronte contrario all’autodeterminazione dell’individuo che aveva fatto bocciare a Terni nel 2010 la proposta di delibera popolare supportata da oltre quattrocento firme raccolte da Civiltà Laica, Uaar e Radicali.
In cinque anni molte cose sono cambiate fra gli scranni comunali, sia dalla parte della maggioranza che dell’opposizione ma quello che è importante è che Terni oggi ha un servizio per i suoi cittadini che permetterà loro di mettere per iscritto le proprie volontà nelle tematiche del “fine vita” senza sobbarcarsi la spesa di un notaio.
Non stiamo in questa sede a ricordare tutte le obiezioni assurde che sono state fatte in questi anni all’istituzione di un registro comunale dei biotestamenti, ci preme ricordare solo tre cose importanti.
1) Il diritto di rifiutare qualunque tipo di cura e trattamento sanitario è stabilito dall’art. 32 della Costituzione Italiana.
2) La sentenza di Eluana Englaro ha riconosciuto che questo diritto esiste e deve essere rispettato. Se in quel caso ci fosse stato un biotestamento depositato il processo sarebbe stato molto più facile e forse addirittura non necessario.
3) Nel proprio biotestamento ognuno ci scrive quello che vuole, compresa l’eventuale volontà di non interrompere i trattamenti.
Un ringraziamento a Giuseppe Mascio e Saverio Lamanna che si sono fatti promotori dell’atto, al sindaco Leopoldo Di Girolamo che ha sempre sostenuto questa iniziativa e a tutti quei consiglieri che lo hanno sostenuto pubblicamente, ovvero Thomas De Luca, Angelica Trenta e Patrizia Braghiroli del M5s, Andrea Cavicchioli e Andrea Zingarelli del Pd e Franco Todini della lista “Il cammello”. Il sincero grazie va ovviamente anche a tutti coloro che hanno votato “sì” all’approvazione in consiglio. Un grazie particolare va anche a quei consiglieri che avevano sostenuto l’iniziativa nella passata legislatura come Alessio Cicioni e Mauro Nannini.
Oggi Terni è un po’ più laica e civile.
Alessandro Chiometti
Presidente dell’Ass. Civiltà Laica
Eraldo Giulianelli
Coordinatore Circolo Uaar di Terni