Potere agli studenti, lo dice un giudice
Occorre diffondere quanto più possibile la notizia presso tutti gli istituti medi superiori italiani, gli studenti hanno facoltà di decidere cosa esporre nella loro classe.
Lo stabilisce la coraggiosa sentenza del Giudice Barbara Di Giovannantonio, del 24 Giugno 2009 n. 1050/09 emessa presso il Tribunale di Terni.
Il Giudice ha infatti rigettato l’istanza del Prof. Coppoli che si sentiva discriminato, lui ateo, in quanto costretto ad insegnare sotto un crocifisso esposto “per volontà degli studenti” come sostenuto dal suo Dirigente Scolastico, e come ribadito ora dal Giudice.
L’istanza non può essere accettata in quanto i provvedimenti del Dirigente Scolastico prima, e del Provveditorato agli studi poi sono esempio di una condotta “semplicemente tesa a rispettare la scelta culturale e religiosa espressa dalla classe”.
Ne va da se che da oggi, non solo gli alunni della classe in oggetto sono legittimati ad esporre il loro bel crocifisso in aula, ma tutte le classi d’Italia hanno la facoltà di esporre, ovviamente a spese della scuola, qualunque simbolo religioso, culturale e politico purché rappresenti il volere della maggioranza della classe.
Quindi da oggi cari studenti d’Italia, divertitevi.
Bandiere della Roma, busti del duce, effigi di Stalin, falci e martello, croci celtiche, vinili dei Metallica, scudetti dell’Inter, tette di Pamela Anderson, gigantografie di Costantino; tutto è lecito purché siano rappresentativi della volontà della maggioranza degli alunni di una classe.
Ma perché limitarsi alle effigi? Da oggi possiamo stabilire che le lezioni vengano aperte dalle note di “Bellaciao” o “Faccetta nera”, dalla voce di Papa Ratzinger o da quella dell’Imam locale… basta che questi rappresentino la “volontà della maggioranza della classe”.
Avanti ragazzi… sono passati quarant’anni dal lontano ’68, ma finalmente, grazie alla rivoluzionaria sentenza del giudice ternano, la fantasia sarà al potere!!! (Con buona pace di Tocqueville).
Associazione Culturale Civiltà Laica