Sgombero "elettorale" di campi rom a Milano: ben 800 nomadi sono stati allontanati dalle forze dell’ordine dalla zona Bovisa, dove è stata smantellata una baraccopoli.
La Diocesi di Milano ha stigmatizzato questa operazione, sostenendo che il Comune, anziché mandare la Polizia, doveva provvedere qualche tanica d’acqua, del latte per i più piccoli, un presidio medico, qualche soluzione alternativa per i bambini, i malati, le donne in gravidanza.
Al che, sorge spontanea una domanda: ma con tutti i miliardi di euro che ci costa la chiesa cattolica e le sue finte opere assistenziali, anziché fare queste prediche al Comune di Milano, perché la suddetta Diocesi non provvede, essa stessa, a mandare un po’ di acqua a quei poveracci? Perché accorgersi del problema solo quando la situazione diventa insostenibile per gli abitanti?
Forse l’arcivescovo Dionigi Tettamanzi confonde il precetto "dar da bere agli assetati" con "darla a bere" a chi ancora crede che la chiesa più ricca del mondo si preoccupa sinceramente dei poveri?
Luigi M Nicolai